Il termine “Arte Moderna” generalmente indica lo stile, l’espressione e la concezione artistica propri del “periodo moderno” (riferiti però a un ben determinato ciclo artistico). Tale definizione, oggi, pur non considerata legata alla generica modernità, continua a mantenere lo stesso termine.
L’arte moderna esprime una forma di «rifiuto» per i canoni del passato aprendosi invece a nuove sperimentazioni, proponendo inedite forme visive e nuove concezioni rappresentative della natura.
Appartengono all’arte moderna i pittori simbolisti, gli espressionisti e gli astrattisti, ma anche artisti il cui rinnovamento viene integrato con tematiche e tecniche un po’ più realistiche.
Il secondo periodo dell’Arte moderna viene definito come Postmoderno, o Arte contemporanea. Anche questi due ultimi termini rimangono legati a quel periodo, staccandosi dal generico significato della parola “moderno” e “contemporanea”, cioè dai nostri giorni.
Storia dell’arte moderna
Il periodo
Quando ci si riferisce all’arte moderna generalmente si pensa allo scorso secolo, anche se la pittura ebbe già iniziato quel percorso a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
La scultura e l’architettura “moderne”, anch’esse si riferiscono al Novecento – ma con un po’ più di logica – dato che il loro cammino verso lo sviluppo ebbe inizio nel periodo a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento.
Per quanto riguarda la pittura, il momento, che la maggior parte degli studiosi di storia dell’arte indicano come fase di partenza, è quello compreso fra il 1855 ed il 1863, [anno, quest’ultimo, indicato da Arnason 1998, p. 17].
Tali date – si badi, ben lontane dalle fondamentali forme espressive di questo movimento artistico, che fu soggetto ad una metamorfosi centenaria – corrispondono alla realizzazione dello “Studio dell’artista” di Gustave Courbet, del 1855 (foto sopra raffigurata), e della “Colazione sull’erba” di Edouard Manet del 1863 (sotto raffigurata, da non confondere con la Colazione sull’erba di Monet).
Secondo Hjorvardur Harvard Arnason, lo studioso d’arte americano, gli anni indicati a partire da tale periodo furono molto importanti. Infatti, come egli stesso affermò, “hanno un significato nello sviluppo dell’arte moderna, ma marcano una data assoluta d’inizio di una nuova arte … Una graduale metamorfosi è accaduta nel corso di un centinaio di anni.”
I primi influssi
Un primo e grezzo collegamento, legato al periodo iniziale dell’arte moderna, possiamo ricondurlo a quel movimento politico, sociale, culturale e filosofico che fu l’Illuminismo, ma ci sono studiosi (ad esempio Cahoone) che si spingono addirittura verso il diciassettesimo secolo. [… nel diciassettesimo e nel diciottesimo secolo l’atteggiamento cominciò a muoversi verso una nuova visione del mondo che avrebbe portato alla creazione di un mondo “nuovo”, cioè del “mondo moderno”. Cahoone 1996, p. 27.].
A proposito dell’Illuminismo è doveroso precisare che tale movimento nacque dall’esterno per contrastare le istituzioni, mentre il modernismo ebbe inizio con confitti interni nel tradizionale mondo dell’arte e, quindi, fra gli stessi artisti [Frascina and Harrison 1982, p. 5.].
La Rivoluzione francese fece cadere presunzioni e istituzioni che nel corso dei secoli stavano sempre più rafforzandosi. Inoltre stimolò il popolo alla partecipazione di un crescente dibattito politico. Questo sollevò la consapevolezza della gente comune, e – come disse lo storico Ernst Gombrich – “una consapevolezza che permette alle persone di scegliere come vivere esattamente come si sceglie la fantasia della carta da parati”.[Gombrich 1958, pp. 358-359.].
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