Albert Marquet (1875 – 1947)
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Biografia di Pierre-Albert Marquet
Gli inizi della carriera artistica
Marquet si trasferisce a Parigi dove inizia a seguire le lezioni della Scuola di arti decorative. Qui incontra Henri Matisse che, abitando nello stesso palazzo, diventa suo inseparabile amico e compagno di lavoro. I due si influenzano a vicenda.
Si dedicano insieme a ricerche che li portano entrambi a sfociare nel fauvismo [Enciclopedia, in La Biblioteca di Repubblica].
Nel 1895 Pierre-Albert frequenta l’Ecole des Beaux-Arts e segue con passione le lezioni di Gustave Moreau, un artista considerato continuatore della pittura romantica di Delacroix.
In questo periodo l’artista espone alcune sue opere al Salon des Indépendants con risultati economici poco soddisfacenti. Tuttavia riesce a farsi conoscere dal pubblico e a stringere nuove amicizie con altri pittori.
I suoi primi lavori, con stesure limpide e lineari, che risultano assai vicini alla pittura impressionista, evidenziano un’ottimo piano prospettico, una certa elaborazione del chiaroscuro e accostamenti coloristici di efficace luminosità.
Il periodo fauve
Nel 1905 l’artista, che si è già avvicinato al fauvisme, espone con gli aderenti al movimento nel Salon d’Automne. Le sue opere vengono appese nelle sezioni dedicate a pittori come di Henri Matisse, André Derain, Maurice de Vlaminck, Othon Friesz, Henri Charles Manguin, Georges Rouault, Jean Puy e Louis Valtat.
Questo gruppo artistico, di cui Pierre-Albert ormai fa parte, ha effetto sulla sensibilità dei critici d’arte a causa del forte ed acceso cromatismo, tanto questi ultimi coniano per esso il termine “fauves” (ovvero belve selvagge).
Tuttavia lo stesso Marquet, pur frequentando assiduamente per diversi anni il gruppo dei fauves, ha una coloristica meno brillante e violenta, sempre integrata da un sistematico impiego di toni grigiastri che evidenziano la sua calma e pacata sensibilità.
L’amicizia con Matisse e la differenza tra i due
Fino al 1907 soggiorna nella capitale francese dedicandosi, insieme a Henri Matisse, alla realizzazione di una serie di vedute paesaggistiche della città.
La differenza tra Matisse e Marquet sta fondamentalmente nella rappresentazione coloristica, accesa e vivace nel primo, pacata e smorzata dai grigi nel secondo. Inoltre Matisse usa pennellate decise e veloci, mentre Marquet è più scrupoloso ed evita eccessivi contrasti coloristici, rimanendo fedele alla tradizionale tecnica della prospettiva.
Durante la Grande Guerra conosce il marsigliese Louis-Mathieu Verdilhan, un pittore che, affascinato dalla sua coloristica, ne subisce notevolmente le influenze.
Il contributo dei suoi viaggi
Dal 1907 l’artista intraprende moltissimi viaggi, non soltanto in Europa ma anche nel Nord-Africa, ritornando spesso a Parigi, sua città di riferimento.
Di questi soggiorni rimangono come testimonianza tele raffiguranti soprattutto marine, barche, vita nelle città e le luminose ed animate vedute paesaggistiche.
Il soggiorno di Napoli
Un soggiorno che colpisce in modo particolare Marquet è quello di Napoli, ove realizza, con una tecnica assai vicina a quella degli Impressionisti, tele con temi di mare ed imbarcazioni.
I riflessi della luce sull’acqua di questo periodo, realizzati con corpose e decise pennellate, risultano ancor più realistici. Le increspature dell’acqua vengono realizzate con pochi tratti e creano a tutto il contesto un movimento assai pacato.
Le figure, realizzate con un un disegno assai sintetizzato, appaiono abbastanza semplificate, tanto che possono essere avvicinate a quelle dei vedutisti veneziani del Settecento-Ottocento.
Il soggiorno in Germania
Un’altro importante soggiorno è quello in Germania, dove la sua predilezione – ancora per le imbarcazioni, marine e porti, ma anche per vedute fluviali – lo fa quasi estraniare da realizzazioni paesaggistiche rurali e cittadine.
L’ultimo periodo e lo stile dell’artista
Nel corso della sua carriera artistica Marquet ritorna spesso alle stesse tematiche, anche a distanza di molti anni. Il suo cromatismo risulta poco diverso nei vari periodi, ad eccezione di quello – assai breve – tra il 1910 e il 1914, di cui rimane una serie di nudi.
Predilige ancora tematiche paesaggistiche, soprattutto quelle a sfondo marino, scene di porto e vedute fluviali.
Continuando ad impiegare nei propri lavori la tradizionale tecnica del disegno e della prospettiva, il contesto scenico delle sue opere risulta sempre fondamentalmente poco mosso. Anche il movimento delle barche e di altri elementi galleggianti viene alquanto smorzato.
I contorni sono abbastanza evidenziati, tanto che l’importanza del disegno sulla coloristica diventa prevalente, nonostante la semplificazione delle forme.
Tali comportamenti pittorici, se fossero ancor più accentuati, potrebbero avvicinarlo al cubismo.
All’artista non piacciono le rivoluzioni tecniche e stilistiche dei primi decenni del Novecento.
L’artista muore il 13 giugno 1947 a Parigi.
Alcune fra le principali opere di Marquet
- Caffettiera, anno 1903, collezione privata, Parigi.
- La spiaggia di Fécamp, anno 1906, Musée National d’Art Moderne, Parigi.
- Le due amiche, collezione. G. Benson, Parigi
- Pont neuf di Parigi, vista dall’alto, risente le influenze di Monet e di Sisley.
- Il cavalletto, anno 1943, in collezione privata, Parigi.