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Scuola di Posillipo
La Scuola di Posillipo è formata da un gruppo ristretto di artisti dediti prevalentemente alla raffigurazione paesaggistica delle zone campane, con Napoli come punto di riferimento.
Nasce nel cuore della città partenopea intorno al terzo decennio dell’Ottocento nello studio di Anton Sminkc van Pitlo (Antonio Pitloo) un pittore vedutista di origini olandesi.
Già dal 1820 incomincia timidamente a prendere forza l’interesse per le opere realizzate da questi artisti, perciò possiamo far coincidere questa data con la nascita della scuola.
Il gruppo, prima sotto gli insegnamenti del Pitloo e poi quelli di Giacinto Gigante, è formato dagli allievi Vincenzo Franceschini, Achille Vianelli, Teodoro Duclère, Beniamino De Francesco, Gabriele Smargiassi, Pasquale Mattei.
Affiancano gli alunni alcuni singoli artisti e interi gruppi familiari: la famiglia Fergola con Luigi capostipite, i due figli Alessandro e Salvatore e il nipote Francesco, la famiglia Carelli con Raffaele ed i suoi tre figli Gabriele, Consalvo e Achille, la famiglia Gigante con Giacinto, Achille Ercole ed Emilia.
Gli insegnamenti della Scuola di Posillipo si scostano dalle regole accademiche. L’appellativo del gruppo, Scuola di Posillipo, non ha origine dal suo interno ma dai pittori appartenenti alla corrente accademica reduci dalla forte ventata di neoclassicismo, che ha soffiato su tutta la penisola. Questi, essendo elaboratori classici su tele di grandi dimensioni, e, vedendo insignificanti fino al ridicolo quei piccoli dipinti formati da macchie, imprecisione e linee prospettiche fuori dai canoni, talvolta sui più disparati supporti come carta, cartone e rudi pezzi di tavola, catalogano il gruppo della “Scuola di Posillipo” associandolo ad un significato dispregiativo. Succede invece che quelle piccole opere che raffigurano le bellezze della Campania con vedute paesaggistiche, spiagge stupende, mare incantato e fresche campagne, movimentate scene di vita quotidiana, prendono forza ed integrano prepotentemente la cultura napoletana, soprattutto presso l’aristocrazia e la Corte.
È un successo rapido e grande che, non solo influenzerà numerosi artisti delle zone campane, ma non avrà neanche le opposizioni dell’Accademia che ha in essa, nei vari periodi, cattedre occupate dagli stessi componenti del gruppo: il caposcuola Pitloo, Gabriele Smargiassi, Teodoro Duclère.
Già nel periodo di incubazione, i pittori della Scuola di Posillipo hanno vita facile, vendendo subito le loro opere e avendo molte committenze da smaltire, soprattutto perché le belle coste campane sono frequentate da turisti di ogni nazionalità. È per adesso, questo il motore trainante della nuova ed improvvisa fioritura artistica.
I pittori di Posillipo, vedendo il forte interesse per le loro opere, non si accontentano soltanto di “vendere” ma cercano di apportare nuova linfa vitale al loro modo di dipingere: si documentano, aumentano di numero, vanno in Francia ed in Inghilterra a contattare altre scuole, qualcuno si sposta in Oriente per raffigurare dal vivo nuove tematiche, aumentano le loro frequenze nelle mostre personali e di gruppo. Tutto questo renderà famosa la Scuola di Posillipo. I personaggi di spicco, compresi i fiancheggiatori sono sotto riportati.
I quadri dei pittori della Scuola di Posillipo
I CARELLI (Raffaele:27/09/1795 – 25/06/1864)
BENIAMINO DE FRANCESCO (1815 -1869)
TEODORO DUCLÈRE (1816 – 1867)
VINCENZO FRANCESCHINI (1812 – 1884)
PASQUALE MATTEI (1813 – 1879)
GABRIELE SMARGIASSI (1798 – 1882)
FRANS VERVLOET (1795 – 1872)
ACHILLE VIANELLI (1803 – 1894)