(Brescia 24-11- 1807 / Gussago, Brescia, 3-10- 1880)
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Inganni Angelo
Il giovane Angelo riceve i primi insegnamenti dal padre decoratore e dal fratello Francesco, maggiore di lui di quindici anni e dichiarato pittore di soggetti di animali. Allievo dell’Accademia di Brera, dipinge alcune opere ad affresco di soggetto religioso (“Gloria di san Carlo” in San Carlo al Corso a Milano, “Deposizione” nella parrocchiale di Gussago) alcuni ritratti ( famosissima la “Ballerina Taglioni”) e scene di genere e vedute.
L’Inganni rivela le sue qualità migliori di disegnatore e colorista nella pittura di vedute, fra le quali particolarmente felici quelle della vecchia Milano e della sua Brescia, soprattutto nel clima di giornate invernali, dalla luce delicata ben accordata, con giusto equilibrio, al candore delle nevi e al grigio degli edifici: “scene tratte dal vero”, come egli stesso affermava: “Piazza del Duomo” e “Piazza Mercanti” (Milano, Galleria d’Arte Moderna), “Teatro alla Scala” (Milano, Museo teatrale alla Scala), “Naviglio sotto la neve” (Milano, Collezione Marchese Alberto Zanoletti di Rozzano).
Espone le sue prime opere a Milano ed a Brescia e la sua fama, nata ben presto, si legò soprattutto alle vedute cittadine accompagnate da giuste note di colore e di luce, anticipando, in un certo modo, la maniera di Mosè Bianchi.
Caratteristici sono i suoi interni con rossastre figure illuminate dalla penombra fumosa e dal bagliore dei focolari.
Un’opera di Angelo Inganni: