(Milano 1851 / 1923)
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Gola Emilio
Laureatosi ingegnere, studiò pittura sotto la guida del famoso Sebastiano De Albertis. Più importanti per la sua formazione furono però i contatti con la scapigliatura milanese, soprattutto con il Cremona e col Ranzoni ed i numerosi soggiorni all’estero, in Inghilterra, in Olanda ed a Parigi, dove si interessò alla pittura degli impressionisti, soprattutto al grande Manet.
L’accostamento alle più attuali correnti europee limitò la sua arte dai limiti provinciali della contemporanea pittura lombarda. Intimamente legato alla tradizione dell’illuminismo lombardo è sempre presente nei suoi paesaggi un colorismo prezioso immerso nella luce.
Importanti, tra le sue opere, le numerose versioni delle “Lavandaie di Mondonico” o dei “Navigli” che si perdono nel grigiore e nelle nebbie della piana lombarda, a proposito delle quali, Raffaello Giolli scrisse: “Il Gola non pensava alle lavandaie, né ai navigli. Non rispettava un tema, pensava soltanto alla pittura né mai l’aveva incantato alcuna grazia settecentesca”.
Negli ultimi anni della sua vita, l’artista, dopo i molti ritratti e paesaggi dipinti, incomincia a preferire la visione unitaria del mare, cercando di racchiuderla, stringendola e condensandola, in un’ampia sintesi cromatica.
Negli impasti semplificati del suo colore per le infuocate spiagge agostane, per le marine fluttuanti di blu dagli argentei riflessi e le profondità dei cieli, si trova un qualcosa che anticipa, sotto certi aspetti, il vibrante lirismo dell’arte di Sironi o di Rouault.
Considerato in un primo tempo un aristocratico dilettante dai pittori del fine ‘Ottocento, ebbe invece moltissimi riconoscimenti ed onorificenze in Germania, negli Stati Uniti ed in Francia.
Tra le opere uscite dalla tavolozza del Gola è doveroso ricordare: “Ritratto della signora in rosa” (Milano, Collezione privata), “Lavandaia” (Milano, Civica Raccolta di Stampe Bertarelli), “Nevicata”(Milano, Collezione Privata), “Valloncello di Mondonico” e “Spiaggia ad Alassio” (Milano, Galleria d’Arte Moderna).
Tre opere di gola Emilio: