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I due termini: Impressionismo e Postimpressionismo
Un movimento ben distinto e le svariate correnti
Mentre l’Impressionismo è un vero e proprio movimento artistico, il Post-Impressionismo non appare come tale. Il suo termine, infatti, viene usato spesso per indicare le più svariate correnti pittoriche sviluppatesi subito dopo l’avvento dell’Impressionismo.
Il Postimpressionismo
La parola Post-Impressionismo venne coniata dal critico d’arte Roger Eliot Fry (Londra, 14 dicembre 1866 – 9 settembre 1934) in occasione di una mostra pittorica svoltasi nel 1910 a Londra, ove furono esposte tele di van Gogh, Gauguin e Cézanne.
Tutte le correnti che il Post-Impressionismo ha in esso incorporate, generalmente del tipo figurativo, hanno un comune denominatore: l’eredità, più o meno grande, dell’Impressionismo. Tuttavia il Post-Impressionismo non può essere definito come un vero e proprio movimento artistico, in quanto i caratteri stilistici che accorpa, sono molto variegati.
La pittura impressionista
La pittura impressionista, come già sopra riportato, è realizzata ‘en plein air’ (all’aria aperta) con una tecnica rapida e spontanea, catturando le percezioni visive che la paesaggistica, o qualsiasi altra scena comunica al pittore.
Le rappresentazioni pittoriche appaiono, quindi, più o meno evanescenti se paragonate alla descrizione della realtà con l’impiego del disegno, della prospettiva e con lo studio dettagliato di ogni elemento da rappresentare.
Le opere degli impressionisti sono generalmente di piccole e medie dimensioni, ove i paesaggi, le persone e gli oggetti appaiono sul supporto pittorico con tratti veloci e senza sfumature. Queste ultime, il pittore le sostituisce accostando colori integri ed appena usciti dal tubetto.
La pittura post-impressionista
I pittori appartenenti al Post-Impressionismo, invece, rispettano il concetto del disegno e ritornano a lavorare negli atelier, dipingendo su tele più grandi.
Inoltre per essi tutto è degno di essere riportato sul supporto pittorico, e alla pittura spetta non solo la pura rappresentazione dell’attimo.
Essa, infatti, deve poter anche esprimere i molti stati d’animo del pittore.
Concludendo
Possiamo affermare, quindi, che Il Post-Impressionismo è soltanto la semplice definizione per l’individuazione di un certo periodo cronologico. Un periodo, questo, a cavallo degli ultimi due decenni dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento.
I pittori post-impressionisti non sono più stimolati nella riflessione sulla reale consistenza della natura. Essi impiegano gradevoli e luminosi giochi di colore ma sono diretti verso una rappresentazione sempre più soggettiva.
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