Luigi Conconi (Milano 30-5-1852 / 23-1- 1917)
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I suoi interessi lo portano a seguire le orme della pittura dei suoi contemporanei lombardi e viene considerato, più o meno da tutti, seguace in arte, dei suoi amici di vita Cremona e Ronzoni.
I suoi colori portano delle novità creando delle volute accensioni forti nei gialli, nei viola, negli arancioni ed un po’ in tutti gli intrecci del pentagramma coloristico, per cui, la sua opera, viene affiancata spesso al rapporto con artisti francesi come Gaston Latouche.
Frequentò nella sua città l’Accademia di Brera e fu anche architetto. La sua produzione, pur risentendo della corrente della scapigliatura, riusciva ad essere inquadrata in un senso geometrico delle forme e dalla chiarezza intrisa dai riflessi vividi di sole delle vegetazioni circostanti: ‘Lago di Varese’ (Milano, Collezione privata).
Nipote di Mauro (pittore, Milano 1815 /1860), ansioso di nuove esperienze, dipinse ritratti, scene di genere e paesaggi, per lo più improntati al sentimentalismo: ‘Giovinetta malata’, ‘Idillio’, ‘Sinfonia’. Interessanti, per le ricerche luministiche, le numerose incisioni ed i puri e limpidi notturni o i misteriosi ambienti semibui rotti da fasci di luce polverosa: ‘Notte serena’, ‘La casa del mago’, ‘Streghe’.
Seppur creatore di opere di indiscussa forza e bellezza che fanno di lui uno dei migliori pittori del migliore Ottocento, il Conconi non ha avuto ancora quel dovuto riconoscimento che merita l’originalità, la raffinatezza e la freschezza della sua elevata arte.
Una opera di Conconi:
Bibliografia:
“Luigi Conconi” in catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo a cura di Laura Casone, 2010, CC-BY-SA.