Canella Giuseppe (Verona 1788 / Firenze 1847)
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Canella Giuseppe
Il Canella, ispirandosi agli ultimi pittori di paesaggio veneti, discepoli del Guardi e del Canaletto, dipinse per lo più paesaggi in genere e vedute di città, rimanendo figura rappresentativa tra le prime generazioni dei vedutisti.
Visse a Venezia, a Milano (dove varie sue opere sono conservate nella Galleria d’Arte Moderna), in Spagna, in Olanda e a Parigi, che gli ispirò alcune delle sue più pitture più belle, anche con effetti di illuminazioni notturne, dipinti con un tocco brioso ed una facile fluidità di pennello, tra questi: ‘La Senna sul ponte della Concordia’ (Parigi, Museo Carnavalet).
Il Canella non seguì corsi né frequentò Accademie ed iniziò nella sua città natale lavorando come scenografo e pittore a fresco. Agile artista con vario temperamento pittorico, l’opera sua migliore è quella degli ultimi anni, quando riuscì a raggiungere una ragguardevole notorietà raccogliendo elogi dai critici più famosi. In una recensione sui suoi quadri, in mostra nell’Accademia di Brera, è rimasta famosa la frase di un meritato giudizio indirizzatogli: “Il Canella dipinge come Manzoni scrive”.
Opere di notevole considerazione sono: ‘Lo stradone di Loreto a Milano’ (Milano, collezione privata) e ‘Ora meridiana sul Lario’ (Milano, collezione privata).
Bibliografia:
“Giuseppe Canella”, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo a cura di Elena Lissoni, 2010, CC-BY-SA.
“Giuseppe Canella” di A.Bovero in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani.
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