Raffaello Sanzio: Visione di Ezechiele
Sull’opera: “La visione di Ezechiele” è un dipinto autografo di Raffaello realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1518, misura 40 x 30 cm. ed è custodito a Palazzo Pitti, Firenze.
Il Vasari, parlando della “Visione di Ezechiele” ne cita il proprietario, il conte bolognese Ercolani: “un quadretto di figure piccole … dentrovi un Cristo, a uso di Giove, in cielo e dattorno i quattro evangelisti, come gli descrive Ezechiel, uno a guisa di uomo e l’altro di leone e quello d’aquila e il [quarto] di bue, con un paesino sotto, figurato per terra, non meno raro e bello nella sua piccolezza, che siano l’altre cose sue nelle grandezze loro”.
L’opera in esame fu esposta agli Uffizi di Firenze già nel lontano 1589. Nel 1799, insieme ad altre opere di Raffaello e al bottino di guerra di Napoleone, l’opera fu trasportata a Parigi dove vi rimase fino al 1815, quando pervenne a Palazzo Pitti.
Sia nella “Visione di Ezechiele”, sia nella Trasfigurazione (1518-1519) che Raffaello non riesce a terminare per la sua prematura scomparsa, si evidenzia una sua decisa tendenza a cambiare l’usuale visione, pacata ed armonica; questa diventa molto accentuata ed audace, con vistosi scorci, giochi di luce ed ombra, mentre i personaggi si arricchiscono di vigore e di una inedita espressiva dinamica (Vedi Scuola di Raffaello) …