Giotto: I dipinti della Cappella Bardi in Santa Croce
“La rinuncia degli averi” particolare di un assieme di cm. 280 x 450, Cappella Bardi, Santa Croce, Firenze
Sull’intera opera: “I dipinti della Cappella Bardi” appartengono ad un ciclo di affreschi di Giotto, realizzato nella Cappella Bardi in Santa Croce a Firenze intorno al 1325. Alcuni affreschi sono autografi, altri, eseguiti con la collaborazione di altri artisti.
Gli affreschi rappresentati nella presente pagina
“La rinuncia degli averi” cm. 280 x 450
“L’Apparizione al Capitolo di Arles” 280 x 450
“La conferma della regola” 280 x 450
Il ciclo degli affreschi murali della cappella Bardi è custodito nella chiesa di Santa Croce a Firenze. Fu citato dalle fonti più antiche ad iniziare dal Ghiberti, quindi dal Billi, dall’Anonimo Gaddiano e dal Vasari.
Gli studiosi di Storia dell’arte concordano all’unanimità nel ritenere come autografa di Giotto la grande opera, con piccolissime riserve in alcuni scomparti dove si evidenziano diversi tipi di stile, come vedremo nelle pagine relative ai vari riquadri. Soltanto l’Ortel nelle pubblicazioni del 1949 e 1953 si scostò dal pensiero unanime della critica per proporre l’intero ciclo come opera di Maso di Banco o del Maestro di Figline.
Gli scomparti appartenenti a questo ciclo sono sette, disposti lungo le pareti laterali, di cui una lunetta e due rettangolari per lato, e sul grande arco d’entrata. Gli episodi raffigurano la vita di San Francesco con episodi che richiamano quelli della chiesa Superiore di Assisi. Sulla parete di fondo sono raffigurati quattro santi, collocati ai lati della finestra, dei quali soltanto i due sulla sinistra – Ludovico da Tolosa (in alto) e quello di Chiara – sono in discreto stato di conservazione. Delle altre due figure, collocate sulla destra, è rimasta Santa Elisabetta d’Ungheria (in basso), che si presenta molto rovinata. L’intero ciclo di affreschi fu completamente ricoperto da una scialbatura, probabilmente eseguita nel Settecento (documentazioni certe ci fanno sapere che nel 1730 gli affreschi erano già spariti), e venne riportato all’antico splendore nel 1852.
Alcuni particolari dei riquadri
“La rinuncia agli averi” particolare, cm. 96 (particolare del gruppo di destra, autografo di Giotto).
“L’apparizione a fra Agostino e al vescovo, ” particolare cm. 34,5 (opera realizzata con collaboratori).