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Affreschi di Villa Valmarana del Tiepolo

La villa Valmarana ai Nani con il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo

La villa Valmarana ai Nani con il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo

Il Tiepolo: Affreschi di Villa Valmarana

villa Valmarana a Vicenza
La villa Valmarana ai Nani vista dall’esterno.

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Sull’opera decorativa: “Affreschi di Villa Valmarana” presso Vicenza è un complesso pittorico realizzato nel 1757 da Giambattista Tiepolo e dal figlio Domenico, con la collaborazione di altri artisti fra i quali spicca il quadraturista  Mengozzi Colonna. 

Descrizione e storia

Il complesso decorativo della villa Valmarana ai Nani (nominativo che deriva dalle statuette  ornanti il muro di cinta), presso Vicenza, come già sopra accennato non venne realizzata completamente dall’artista ma con aiuti di altri pittori.

Tra questi i più fedeli collaboratori furono il figlio Domenico ed il quadraturista Mengozzi Colonna.

Dal periodo del soggiorno a Würzburg gli affreschi vennero portati a termine da altri artisti.

In un dipinto della foresteria, firmato Domenico compare una data (1737) che ha tratto in inganno per più di due secoli tutti gli studiosi di Storia dell’arte, fino a quando, nel 1944,  il Morassi “l.A” 1944] rettificò gli errori, interpretando quel “3” in “5” ottenendo così la datazione 1757, distinguendo quindi l’opera di Giambattista da quella di Domenico, sulla base di una persuasiva analisi stilistica.

Le antiche citazioni riguardanti gli affreschi alla Villa, già dai primissimi anni (Gozzi, “Gazzetta Veneta”, 19 aprile 1760), non davano indicazioni di paternità né fornivano notizie cronologiche precise, limitandosi esclusivamente a decantare il meraviglioso impianto pittorico.

Oggi, invece, Possiamo affermare, anche se con qualche piccolo dubbio, che Giambattista affrescò le cinque stanze situate al pianterreno dell’edificio principale, ovvero: la Sala centrale, conosciuta come “Sala di Ifigenia”, e i quattro piccoli vani disposti a coppia in corrispondenza delle pareti più grandi della stessa Sala: da una parte la “Stanza dell’Orlando furioso” e la “Stanza dell’Iliade”, mentre sul lato opposto si trovano, la “Stanza della Gerusalemme liberata” e la “Stanza dell’Eneide”.

Ed ancora, nella foresteria, stanno altri affreschi di Giambattista che decorano la “Stanza del Carnevale” (ubicata sull’ingresso), la “Stanza dei putti” e la “Sala dell’Olimpo”.

Tutta la critica ufficiale è concorde nell’affermare che il Mengozzi Colonna, che collaborava nella creazione delle inquadrature architettoniche illusionistiche, abbia avuto al suo seguito altri assistenti, tra cui certamente Antonio Visentini – per le prospettive della loggia della foresteria – per portare a termine il meraviglioso complesso di affreschi.

Gli affreschi

I due affreschi raffigurati nella presente pagina sono il “Sacrificio di Ifigenia” e “Briseide condotta ad Agamennone”:

Il Sacrificio di Ifigenia è ambientato entro il porticato, dalle imponenti e candide colonne, di una sontuosa villa veneta.

Agamennone, raffigurato in modo assai tradizionale (nella zona di destra, non visibile nel presente particolare), in preda ad un forte stato emotivo si copre gli occhi con il manto per non vedere la scena che sta per consumarglisi di fronte: il sacrificio della figlia. I personaggi pittorescamente abbigliati sono pochi e radi, mentre un enorme vessillo rosso spicca agitato dal vento contro un cielo sereno.

Euribate e Taltibio conducono Briseide ad Agamennone: dopo Ifigenia, ecco un altro sacrificio di un’innocente, sconvolta e terrorizzata. La struttura compositiva, rispetto al riquadro precedente, è più incerta e sensitiva, con un cromatismo delicato e soffice, quasi a definirlo “primaverile”.

Parte centrale del “Sacrificio d’Ifigenia”, cm.  400 (assieme 350 x 700).

Briseide condotta ad Agamennone, cm. 300 x 280.

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