Filippo Lippi: Storie della Vergine (Spoleto)
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Sull’opera: “Storie della Vergine” è un ciclo di affreschi di Filippo Lippi e dei suoi collaboratori di bottega realizzati intorno al 1466-69. Il complesso è custodito nella cattedrale di Santa Maria (tribuna) a Spoleto. Le storie riguardano: l’Annunciazione, la Morte della Vergine (Dormitio Virginis), la Natività della Vergine, l’Incoronazione della Vergine.
L’incarico al Lippi per il ciclo di affreschi nella cattedrale di Spoleto fu affidato nel 1466, anno in cui egli aveva appena portato a termine le Storie dei santi Stefano e Giovanni Battista nella Cappella Maggiore del Duomo di Prato.
I lavori, deliberati dall’Opera del Duomo, ebbero inizio nel settembre 1467 e furono portati a termine da collaboratori dell’artista, tra cui Fra Diamante, circa tre mesi dopo la sua morte (tra l’8 ed il 10 ottobre 1469).
Dalle Vite del Vasari si ricava che la morte di Filippo Lippi, avvenuta a 57 anni, fu causata da una dose di veleno somministratogli a sua insaputa perché era solito importunare le giovincelle. Questo suo modo di agire verso le fanciulle era già stato motivo di grande scandalo durante il soggiorno pratese, che si sommò a quello della relazione con la monaca Lucrezia Buti.
L’artista fu sepolto nella stessa cattedrale di Spoleto e vi rimase – nonostante le insistenze di Lorenzo il Magnifico per riportarlo nella sua città natale – poiché la cittadinanza umbra si rammaricava di non avere mai avuto, come le basiliche fiorentine, uomini celebri sepolti nella propria cattedrale.
Il ciclo di affreschi in Santa Maria Assunta comprende la “Natività”, l’ “Annunciazione”, la “Morte della Madonna” e l’ “Assunzione della Vergine in cielo”.
Nel riquadro raffigurante la Morte della Madonna (Dormitio Virginis) viene identificato Filippo Lippi, con un mantello bianco (una delle figure alla destra) ed il figlio Filippino nella figura dell’angelo.