Leonardo da Vinci: La Madonna del garofano
Sull’opera: “MADONNA CHE PORGE UN GAROFANO AL BAMBINO (Madonna del garofano; Madonna dei fiori)” è un dipinto di Leonardo realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1478-1480, misura 62 x 47 cm. ed è custodito alla Alte Pinakothek di Monaco.
Dell’iter dell’opera in esame non si sa assolutamente nulla fino al 1886, anno in cui pervenne alla Alte Pinakothek di Monaco. Si sa con certezza che, prima di arrivare nel Museo, era di proprietà di un certo dottor Haug di Gtinzburg.
L’opera venne presentata come una realizzazione appartenente al primo periodo fiorentino dell’artista, una probabile tesi del Bayersdorfer, che volle identificare la “Madonna del garofano” con quella “della caraffa” riportata più volte dal Vasari sin dal 1550, appartenente alle collezioni di papa Clemente VII. Vi furono in seguito le conferme di autorevoli studiosi di storia dell’arte: Bode [1888], Fabriczy (“ASA” 1889), Koopmann (“RK” 1890) e Geymuller (1890).
Koopmann studiò più a fondo l’opera in esame ed escluse l’attribuzione ad altri allievi che frequentavano la bottega del Verrocchio, rilevando anche l’alterazione della stesura del colore.
Reymond, nel suo “Verrocchio” del 1906, negava la presenza della mano di Leonardo nell’opera, concludendo con la netta attribuzione al Verrocchio.
Parzialmente con Reymond era d’accordo il Seidiitz (1909) vedendo nel dipinto la “maniera” del Verrocchio, e non altro.
A. Venturi nel 1911 classificava l’opera come una variante, da “originale di Leonardo disperso”, realizzata invece da uno ipotetico pittore fiammingo.
Ma lo stesso Venturi, più tardi ci ripensò e ripropose (Storia …. 1925) con fermezza l’attribuzione a Leonardo. Lo seguirono Berenson, Suida, Clark, Caslelfranco, Heydenreich e altri ancora.