Filippo Lippi: Madonna della Cintola
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Sull’opera: La “Madonna della Cintola” è un dipinto di Filippo Lippi realizzato con tecnica a tempera su tavola intorno al 1456-60, misura 207 x 200 cm. ed è custodito nel Museo civico, Prato.
In precedenza la composizione si trovava nel monastero di Santa Margherita a Prato, dove l’artista svolse la funzione di cappellano dal 1455 al 1456 e dove ebbe l’occasione di incontrare la monaca Lucrezia Buti, che divento sua modella, quindi sua amante e poi compagna in seguito allo scioglimento dei voti di entrambi da parte di papa Eugenio IV (1383 – 1447).
L’opera entrò nel Museo Civico di Prato nel 1858. In seguito al recente restauro sono venute fuori alcune particolarità sulla tecnica impiegata dall’artista, impostata su varie stesure eseguite in tempi diversi, cosa che fa pensare ad una verosimile rifinitura da parte di allievi della bottega del Lippi alcuni, a distanza di anni dal suo primo intervento.
L’episodio narrato nella tavola è quello in cui Madonna dà la sua cintura (per l’appunto, il Sacro Cingolo) a san Tommaso.
Stando alla tradizione la reliquia dopo altri passaggi pervenne alla Cattedrale di Prato, dove attualmente è conservata. Al centro appare la Vergine, incoronata e con un ampio mantello bianco, seduta su un trono di nubi e compresa in una mandorla sorretta da due angeli, in atto di consegnare il “Sacro Cingolo” a San Tommaso, il quale lo riceve perplesso ed incredulo. Alla scena assistono – da sinistra verso destra – Santa Margherita, San Gregorio Magno, Sant’Agostino e l’Angelo. Santa Margherita (probabilmente da identificarsi in Lucrezia Buti), la titolare dell’omonimo convento, presenta alla Madonna la committente suor Bartolomea dei Bovacchiesi, mentre l’Angelo le fa conoscere Tobiolo, che tiene per mano.
Nella composizione si evidenzia un gusto per il tratto, raffinato ed elegante soprattutto nella linea di contorno, che più tardi sarà ripresa da Sandro Botticelli.