Raffaello Sanzio: Madonna d’Alba
Descrizione e storia della Madonna d’Alba
Sull’opera: “Madonna d’Alba” o “Madonna con il Bambino e San Giovannino” è un dipinto autografo di Raffaello Sanzio realizzato con tecnica ad olio su tavola (attualmente su tela) nel 1511, misura 98 cm. di diametro ed è custodito nella National Gallery a Washington.
L’opera rimase ubicata per tutto il Cinquecento nella chiesa degli Olivetani a Nocera (fonte: un manoscritto custodito nella Biblioteca Ambrosiana a Milano).
Nei primi anni del Seicento ne entrò in possesso il viceré di Napoli (marchese del Carpio) che la fece trasferire in Spagna presso il duca d’Alba a Madrid. Di questa nuova ubicazione del dipinto ne parla il Conca nel 1793 (Descrizione odeporica della Spagna in cui specialmente si da notizia delle cose spettanti alle belle arti degne dell’attenzione …).
Nel 1836 fu venduta allo allo zar Nicola I di Russia, dopodiché pervenne alla National Gallery di Washington tramite il Mellon.
Per quanto riguarda la cronologia, all’opera viene attribuito l’anno 1511. Non tutti gli studiosi sono d’accordo: il Gronau propose il triennio 1508-10, mentre il Suida ipotizzò una data intorno al 1509.
La Madonna raffigurata nella presente composizione ricorda quella “dell’Umiltà”, con la Vergine seduta in terra e il Bambino (Gesù) appoggiato sulla sua gamba che pare contendersi con san Giovannino la lunga croce.
Il gesto, sapientemente configurato ad apparire come un semplice e spensierato gioco tra bambini, cela un ben preciso valore religioso preannunciato dal Battista: l’accettazione del destino da parte di Gesù.
Curiosità recenti sulla composizione
Il Pittore Stefano Busonero ha riprodotto, nel 1997 con tecnica a olio su supporto plastico, la Madonna d’Alba di Raffaello. Tale composizione, ricca di particolari, ha un diametro sotto il centimetro (9,8 millimetri). Il dipinto si trova nella collezione privata dell’artista.
San Goivannino si riferisce al Battista?
Secondo gli studiosi si riferisce al Battista. Ho infatti aggiunto all’articolo una piccola integrazione sull’intento di Raffaello di rappresentare un valore religioso nel gioco tra i due fanciulli.