Michelangelo Buonarroti: Particolare del Davide e Golia
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Davide e Golia
Il pennacchio con la scena di Davide e Golia è un affresco di Michelangelo Buonarroti, realizzato intorno al 1509-1509. La composizione, che fa parte parte della decorazione del soffitto della Cappella Sistina, fu commissionata da papa Giulio II.
In questa raffigurazione il famoso passo biblico (Samuele I, XVII) viene colto nella fase culminante, nel momento in cui Davide sta decapitando il gigante Golia. La scena si svolge davanti ai soldati, che osservano la scena ripresi appena accennati nell’ombra.
Nel dipinto, prima del grande restauro, si notavano, in prossimità del vertice basso del Pennacchio, zone d’arriccio prive d’intonaco.
Storia
Michelangelo decise di configurare il procedimento dei lavori iniziando dalle campate in corrispondenza dell’ingresso, la cui porta veniva aperta per le solenni cerimonie in cappella, presiedute dal pontefice. Durante il periodo della settimana santa era prevista una processione, a cui partecipava il papa ed i suo seguito, che dall’entrata si spingeva fin sopra le campate dell’altare. Il pennacchio con la scena del Davide e Golia (1 Samuele 17,1-54), trovandosi in prossimità dell’ingresso (vicinissimo alla porta, sul lato destro), appartiene alle prime composizioni realizzate sulla volta.
Descrizione
La scena in esame appartiene alla serie dei pennacchi della volta della cappella: quattro pennacchi con episodi del Vecchio Testamento, in cui l’Eterno protegge il popolo d’Israele.
La scena del Davide e Golia, nonostante si svolga in ambito notturno, appare assai ricca di chiaroscuri con i protagonisti che spiccano, al centro dell’affresco, rischiarati da una forte illuminazione.
I due personaggi si avvinghiano in un duello mortale, con Golia ormai già caduto a terra in preda al terrore e Davide che gli è sopra e già lo sta afferrando per i capelli con l’intento di decapitarlo. Spicca con forza la pesante spada, già alzata sulla mano destra del giovane, e pronta al biblico taglio.
In primo piano, davanti al gigante, appare la fionda che Davide ha lasciato cadere per terra dopo l’uso. Il fondo della scena mostra una luminosissima tenda con gamme violacee, ai cui lati si intravedono – a mezza figura – soldati in apprensione per gli imminenti sviluppi del duello.
Michelangelo, per poter lavorare su una superficie alquanto irregolare, ha dovuto studiare accuratamente il modo di far apparire l’immagine il più realistica possibile. A tal proposito forzò lo scorcio delle due figure principali, soprattutto quella del Davide, facendo entrare la parte superiore del suo corpo nel perimetro della tenda, già ripresa da molto in alto (vedasi la parte che fa da tetto). In tal modo, l’accelerazione prospettica creatasi lungo l’asse centrale, fa sì che i due protagonisti al centro della scena si rovescino sullo spettatore, nonostante appaia parte della copertura della tenda.
Il presente episodio si può collegare iconologicamente con quello di Giuditta e Oloferne, dove una donna uccide un temibile nemico di Israele, liberando il suo popolo. Entrambi i pennacchi prefigurano il trionfo della Chiesa.