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“Giuditta con la testa di Oloferne” del Veronese

Paolo Caliari detto il Veronese: Giuditta con la testa di Oloferne

Paolo Caliari detto il Veronese: Giuditta con la testa di Oloferne, cm. 100,5, Kunsthistorisches Museum

Giuditta con la testa di Oloferne di Veronese

Il Veronese: Giuditta con la testa di Oloferne
Giuditta con la testa di Oloferne, cm. 100,5, Kunsthistorisches Museum.

Descrizione e storia dell’opera

Sull’opera: “Giuditta con la testa di Oloferne” è un dipinto autografo di Paolo Caliari detto il Veronese, realizzato con tecnica ad olio su tela intorno al suo ultimo periodo di attività artistica, misura 111 x 100,5 centimetri. Il dipinto è attualmente custodito nel Kunsthistorisches Museum.

L’identificazione del dipinto

La composizione in esame apparteneva all’arciduca Leopoldo Guglielmo, nella cui casa la vide il Boschini (Miniere della Pittura, edizione 1664). Il pittore-scrittore ne fece una dettagliata ed enfatica descrizione.

Secondo il Fiocco invece, che ne parlò nel 1928 e 1934, è probabilmente identificabile con la tela citata da Raffaello Borghini nel “Riposo” (1584), che si trovava presso il duca Carlo di Savoia.

Nel catalogo (1965) del Kunsthistorisches Museum si ipotizza, tuttavia, che si tratti dell’opera vista da Carlo Ridolfi (Le maraviglie della Pittura, 1648) in casa del nipote del Veronese, Giuseppe Caliari.

Autografia e cronologia del dipinto

Per quanto concerne la piena autografia dell’artista, gli studiosi di Storia dell’arte sono universalmente d’accordo.

Anche per la cronologia, pur non esistendo le relative documentazioni, c’è il pieno consenso nel ritenerla appartenente al periodo tardo del Veronese, fase in cui – per il Pallucchini, 1963-64 – il maestro, “pur immergendo le figure in atmosfere più cupe e malinconiche, non rinuncia al godimento di colori vibranti, anche se in sordina”.

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