Luca Signorelli: Crocifisso con la Maddalena
Sull’opera: “Crocifisso con la Maddalena” è un dipinto di Luca Signorelli realizzato con tecnica a tempera su tela intorno al 1502-05, misura 247 x 165 cm. ed è custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Non si conosce il luogo d’origine, né quello di prima destinazione, della composizione in esame: Si sa invece che fu per la prima volta inventariata nella Galleria dell’Accademia a Firenze dove, intorno alla fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, si cercava di raccogliere tutte le opere d’arte che decoravano monasteri e conventi fiorentini prima della loro soppressione.
La vicenda delle assegnazioni all’artista ha subito in passato diverse vicissitudini: riferita inizialmente dal Cavalcaselle ad Andrea del Castagno (presente anche nel catalogo del Masselli), nel 1889 venne attribuita dalla Cruttwell – e confermata poi da Adolfo Venturi – ad un allievo di Signorelli.
Già diversi anni prima però il Vischer (1879) l’aveva riconsegnata all’artista, secondo una logica che viene generalmente accolta dalla critica moderna: la composizione viene inserita nella fase tarda del Signorelli, in ragione di un significativo abbattimento dei valori pittorici, ma con una permanenza ancora viva di tenore creativo. Più tardi sottoscrissero l’autografia del Signorelli anche Berenson, Salmi e la Moriondo.
Nel corso del restauro del 1953 fu trovato sul verso della tela una figura che, secondo l’iconografia tradizionale, si identificherebbe con un San Girolamo. Il disegno si trova attualmente ricoperto da una seconda tela in modo che possa essere, all’occasione, visionato con estrema facilità.
Contro lo sfondo di un’irreale visione paesaggistica con punte rocciose, di fronte ad un mare dai toni chiarissimi ed un cielo cosparso di nubi, spicca, netta e monumentale, la scena della Crocifissione, con il Cristo anatomicamente sbalzato del quale sono ancora visibili i segni della Passione. Ai suoi piedi appare la Maddalena inginocchiata mentre, addolorata dall’evento, alza le braccia in atteggiamento di forte disperazione.
In basso si trova un teschio ed un piccolo serpente, una simbologia tipica ai piedi del Calvario che allude alla certezza della morte (memento mori).
Nei secondi piani, con proporzioni poco assecondate dalle linee prospettiche, appaiono scene accessorie con il pentimento di Pietro, la deposizione dalla Croce (in alto a destra) e il trasporto del corpo di Cristo (più in basso).