Fra’ Bartolomeo: “S. Antonio distribuisce l’elemosina e S. Antonio resuscita un fanciullo”
Sulle opere: “S. Antonio distribuisce l’elemosina” e “S. Antonio resuscita un fanciullo” sono due dipinti di Fra’ Bartolomeo realizzati con tecnica ad olio su tavola, misurano entrambi 49,8 x 25,4 cm. e sono custoditi nel Museo Civico di Pistoia.
Spostamenti: agli inizi dell’Ottocento si trovavano a Pistoia presso la Collezione Puccini.
Trattati, cataloghi e pubblicazioni: “Museo civico di Pistoia”, 1982, pag. 202, in cui vengono citati i relativi inventari di detto museo; Serena Padovani in “L’età di Savonarola – Fra’ Bartolomeo e la Scuola di San Marco” pagine 136 e 137, Marsilio Editori, 1996 (fonte delle presenti informazioni).
In precedenza le due tavole appartenevano alla Collezione Puccini di Pistoia e si pensa che vi fossero pervenute da un’altra collezione che porta lo stesso nome, quella di Tommaso Puccini, che era alla direzione degli Uffizi nel periodo 1793-1811 (fonte: Spalletti, in “Gli Uffizi”, ed. 1982, pagine 403 e 420).
Le ipotesi di provenienza che, secondo gli studiosi di storia dell’arte, si spingono ancora più in verso il passato, non tralasciano che i due dipinti, prima di pervenire all’alto dirigente, potessero non aver mai lasciato Firenze.
Dai cataloghi del Museo Civico di Pistola si ricava che le due opere fino a tempi abbastanza recenti non erano assegnate al frate pittore ma ad un “Anonimo fiorentino. Primo quarto del XVI secolo”.
Tale attribuzione, che diversi studiosi identificavano in Francesco Granacci (Villamagna di Volterra, 1469 – Firenze, 1543), considerava però la vicinanza dello stile alla Scuola di San Marco.