Hans Memling: Dal Dittico di San Giovanni Battista e la Veronica
Sull’opera: La “Santa Veronica” è una composizione autografa di Hans Memling facente parte del “Dittico di San Giovanni Battista e la Veronica” (oggi diviso), eseguita ad olio su tavola intorno al 1470, misura 32 x 24 cm. ed è conservata nella National Gallery of Art (collezione Kress) a Washington.
Il Dittico, idealmente ricostituito, è formato dal San Giovanni Battista di Monaco (pannello a sinistra) e dalla Santa Veronica della collezione Kress (riquadro a destra).
La tavola ove è raffigurato S. Giovanni Battista è una delle opere più conosciute di Memling, in quanto risulta nell’attuale pinacoteca fin dal 1836, mentre quella in esame incominciò ad essere nota intorno ai primi decenni dello scorso secolo diventando universalmente popolare solo nel 1930, anno in cui il barone von Thyssen, un noto estimatore d’opere d’arte e collezionista di Monaco, l’espose insieme ad altri dipinti appartenenti alla sua raccolta.
Il Friedlànder pensò, in occasione di detta manifestazione, che la Veronica fosse appartenuta in precedenza al dittico con il S. Giovanni Battista di Monaco, il quale ha più o meno uguali misure, mettendo in evidenza che i due santi si trovassero insieme anche sul retro del Trittico Floreins (Hans Memlingmuseum, Brugge). Il Baldass (1942) approvò tale ipotesi, seguito da altri eminenti studiosi.
I precedenza, la composizione faceva parte della collezione del principe Nicolas de Démidoff (San Donato, presso Firenze), che la vendette nell’asta del 3 marzo 1870 (catalogo, n. 204 con incisione: “Memlinc”) ad un privato italiano. Del dipinto non si seppe più nulla fino all’inizio del nuovo secolo. Poco prima del 1930 S. Veronica ricomparve a Berlino sul mercato antiquario (fonti: Matthiesen e P. Cassirer), dal quale passò a far parte della collezione Thyssen (Esposizione di Monaco, 1930). Poco dopo, però, la collezione Kress di New York riuscì ad ad entrare in possesso della tavola, che attualmente si trova nella National Gallery di Washington (sale Kress).
A. Mayer (“P” II, 1930, pag. 305) pubblicò per primo il dipinto in esame, che venne poi riconosciuto all’unanimità come opera autografa di Hans Memling.
La tavola risulta dipinta, in grisaille, anche sul retro: un calice riferito a San Giovanni (non Battista ma Evangelista) difficilmente attribuibile all’artista.
Si veda anche la pagina precedente, relativa al S. Giovanni Battista.