Luca Signorelli: Dannati all’Inferno
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Sull’opera: “Dannati all’Inferno” è un affresco realizzato intorno al 1499-1502 da Luca Signorelli e suoi aiuti, appartenente al ciclo delle “Storie degli ultimi giorni” nella Cappella di San Brizio (Cappella Nova) del Duomo di Orvieto.
La presente raffigurazione, la prima ad essere dipinta, appare nella seconda lunetta della parete di destra ed è una fra le più significative in termini di immediatezza illustrativa. I “Dannati all’Inferno” è la rappresentazione più ricca in fatto di creatività, di invenzioni grottesche, allusioni erotiche assai spinte, scherzi ed altre trovate varie [Paolucci, cit., pag. 297].
Un particolare diventato famoso è quello in cui un demone alato porta sulle spalle una formosa dannata mentre, ghignando, gira la testa per guardare soddisfatto la sua prosperosa preda.
Risalta anche un’altra dannata, nell’aggrovigliata mischia, mentre viene aggredita all’improvviso da un demone nell’atto di morderle un orecchio (si veda il dettaglio con l’autoritratto del Signorelli, più sotto), mentre sotto ad essa un’altra formosa figura femminile è stretta con forza e sollevata da un diavolo con il carnato blu scuro ed un solo corno in testa. Trattasi dell’autoritratto di Luca Signorelli, che allude probabilmente ad una sua storia amorosa con una donna bionda, che forse lo tradì.
Alla caotica scena dei dannati all’inferno fa da contrappeso la tranquilla serenità degli arcangeli armati, in alto sulla destra, che stanno vigilando il confine da non oltrepassare.
Per conferire alle immagini il massimo della plasticità, l’artista impiegò la tecnica della pennellata incrociata [Touring, cit., pag. 601].