Tiziano: Allocuzione di Alfonso d’Avalos
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Sull’opera: “Allocuzione di Alfonso d’Avalos” è un dipinto autografo di Tiziano Vecellio, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1540-41, misura 223 x 165 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.
Nella figura, in alto sulla sinistra, viene identificato il marchese del Vasto e di Pescara, con a fianco suo figlio Ferrante. L’arringa si riferisce, con tutta probabilità, alle truppe nel corso della guerra, iniziata nel 1530, contro Solimano II.
L’opera viene citata per la prima volta nei cataloghi datati 1666 dell’Escorial, dove fu danneggiata seriamente in un incendio (quello del 1671, ma non è escluso che possa aver subito, invece, i danni nell’Incendio dell’Alcàzar del 1734). Il Tietze (1950) ipotizzava che la tela fosse passata prima per Mantova e poi presso Carlo I d’Inghilterra.
Il marchese d’Avalos già nei primi mesi del 1539 ne aveva fatta richiesta. Dalle lettere dell’Aretino al marchese (del novembre e del 22 dicembre 1540) si ricava che il Tiziano iniziò a dipingere la tela nel 1540, portandola a termine nell’agosto dell’anno successivo.