Matthias Grünewald: Madonna con il Bambino (Stuppach)
Sull’opera: “Madonna con il Bambino” è un dipinto autografo di Matthias Grünewald realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1517-20, misura 186 x 150 cm. ed è custodito nella Chiesa parrocchiale di Stuppach.
Il supporto ligneo della tavola in esame non è massiccio ma costituito da sette assicelle commesse e legate in vari punti con tela. La composizione nell’arco del tempo ha subìto diversi rifacimenti, soprattutto nei volti delle due figure e nel cielo.
Il primo restauro lo eseguì Ettle nel 1907 e più tardi – tra il 1926 ed il 1930 a Stoccarda – il pittore Tettenborn (fonte: Nicolai, “KA” 1930; Schmidt, “D” 1931).
Secondo Dittmann, il giallo ed il rosso dell’aureola – un po’ troppo duri – non dovrebbero corrispondere al cromatismo originale, come pure i gialli ed i rosa che si trovano nelle nuvole e sotto l”arcobaleno.
La tavola, precedentemente attribuita a Rubens per il suo sfarzoso cromatismo, fu acquistata nel 1809 dal vicario di Stuppach, Blumhofer, nella vicina città di Mergentheim, dove – secondo una tradizione non suffragata da documentazioni certe – si trovava già nel periodo a ridosso della sua realizzazione.
L’autografia di Grünewald fu avanzata, in seguito al primo restauro (1907), da Lange nel 1908 (fonte: “JPK”). Si suppose allora che la tavola facesse parte, come riquadro centrale, del trittico di Aschaffenburg. Attualmente tale ipotesi viene respinta dagli studiosi di storia dell’arte.
La “Madonna di Stuppach” può dunque essere considerata a tutti gli effetti come un’opera autonoma, probabilmente commissionata per la decorazione della chiesa di Tauberbischofsheim, dove viene ancora custodito il velo miracoloso della Vergine che appare nella pregiata composizione (fonte: Feurstein).
Altri esperti d’arte, come Dyroff, Lanckoronska, Gasser, indicano come committente la chiesa di Aschaffenburg, consacrata nel 1517, come ornamento della cappella della Madonna (Maria Virginis ad album lilium). A confermare questa seconda ipotesi sono i gigli raffigurati in primo piano nel dipinto.