Il Veronese: Cristo e il centurione
Sull’opera: “Cristo e il centurione” è un dipinto di Paolo Caliari detto il Veronese, realizzato con aiuti nel 1571 impiegando la tecnica ad olio su tela, misura 192 x 297 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.
Carlo Ridolfi (Le maraviglie dell’arte, 1648) cita otto tele del Veronese che vide esposte nella residenza della famiglia Contarini a Padova, e probabilmente la composizione in esame è identificabile in una delle otto opere citate dal pittore-scrittore. Secondo Hadein (“T-B”, 1911) il “Cristo e il centurione” è il migliore dipinto tra quelli raffiguranti la stessa scena – tratta dal Vangelo secondo Matteo (VIII) – che l’artista riprese più volte.
Nel catalogo del Museo del Prado (ed.1963) è riportata l’ipotesi che l’opera fosse pervenuta a Filippo IV tramite don Alonso de Càrdenas che l’acquistò nel 1649 in occasione della “vendita” delle collezioni di Carlo I d’Inghilterra.
Più tardi lo stesso Filippo IV l’avrebbe fatta recapitare all’Escuriale (fonte: P. Santos, Capitulo del Prior, 1657), e quindi al Prado nel 1839.
Molti autorevoli critici d’arte mettono in relazione il presente dipinto con la serie di composizioni realizzate su commissione della famiglia Cuccina (Presentazione della famiglia Cuccina alla Madonna, l’Andata al Calvario, l’Adorazione dei Magi, le nozze di Cana, tutte custodite a Dresda neilla Gemäldegalerie).
Cronologia e autografia dell’artista
In relazione alla cronologia, per la preziosità della struttura compositiva e della coloristica, il dipinto può essere datato intorno al 1571.
Per quanto riguarda l’autografia, è unanime l’ipotesi che il Veronese si sia valso di collaboratori. Anche il Pallucchini (1963-64) sottoscrisse tale ipotesi.