L’Astronomo di Jan Vermeer
Descrizione e storia
Sull’opera: “Astronomo” è un dipinto autografo di Jan Vermeer, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1669 (?), misura 50,8 x 46,3 cm. ed è custodito nel Museo del Louvre a Parigi.
I vari titoli
Altri titoli dell’opera, nell’ordine, via via assegnati tra il Settecento e l’Ottocento, sono: Filosofo, Geometra, Geografo, Astrologo. Può darsi che insieme a questi ci sia anche il titolo “Il matematico”, come riportato nel catalogo della vendita Christie, così descritto: “Un signore seduto a un tavolo …… su cui è un globo”.
L’autografia e la cronologia
La tela è firmata e datata sull’anta dell’armadio, ma l’autografia di tale scritta – a prescindere da quella del dipinto – viene messa in dubbio da moltissimi studiosi. Anche per quanto riguarda la data, anch’essa suscita forti perplessità, soprattutto per la strana stesura delle cifre, tanto che il Mündler [in Thoré-Bürger], esaminando la tela, in occasione della vendita di Christie del 1863, pensò di dover correggere il 1668 in 1673.
Il Goldscheider, giustamente, avanza l’ipotesi che le scritte possano essere state scritte sulla cornice originaria (andata perduta). A rafforzare la tesi della “non originalità”, è l’esistenza di un’incisione del dipinto, che appare nel catalogo della collezione Lebrun [1792], dove non c’é traccia alcuna di iscrizioni.
L’identificazione
Risultano abbastanza numerose le identificazioni avanzate dai critici per la figura del sapiente. Secondo la tradizione, il volto dovrebbe essere quello di Spinoza, ma non esiste elemento possa giustificare tale attribuzione, neanche le notizie astronomiche riferibili allo scienziato, pur se il Vermeer possa aver conosciuto presunto effigiato.
I vari passaggi di proprietà
L’opera fu citata per la prima volta nel catalogo di una vendita del 1713 allestita a Rotterdam, durante la quale l’ “Astronomo” ed il “Geografo” furono acquistati per un totale di 300 fiorini. Entrambi i dipinti vennero poi, nel 1720, aggiudicati a soli 160 fiorini nell’asta di H. Sorgh ad Amsterdam. Nel 1729, sempre ad Amsterdam, nella vendita di G. Looten, a 104 fiorini.
Più tardi l’opera apparteneva alla collezione parigina di Lebrun, finché nel 1797 passò – attraverso la vendita di D. Nijman di Amsterdam (“Un filosofo nello studio … Molto naturale e artisticamente eseguito”; 270 fiorini) – a J. Gildemeester. Alla vendita di quest’ultimo, nell’Ottocento, venne aggiudicato a 340 fiorini. Più tardi apparve all’asta di Christie e quindi a quella parigina di L. Doublé (1881).
Nel 1907 entrò a far parte della collezione de Rothschild, ed oggi si trova nel Museo del Louvre.