Rousseau il Doganiere: Ritratto di donna (Museo d’Orsay)
Sull’opera: “Ritratto di donna: la prima moglie” è un dipinto autografo di Rousseau il Doganiere realizzato con tecnica a olio su tela nel 1895-97, misura 200 x 115 cm. ed è custodito nel Museo d’Orsay a Parigi. Il dipinto viene titolato anche con “Donna con ombrello”.
La disinvoltura del tratto, evidentemente sciolto e deciso soprattutto nelle forme della donna effigiata, ed il gradevole equilibrio dell’intera struttura compositiva – piatta – portano a pensare ad una cronologia da riferirsi al periodo posteriore all’ “Allegoria della guerra” (114 x 145, stesso museo, anno 1894). Lo confermerebbe lo svolgimento stilistico meno articolato della presente composizione che ne potrebbe ancora rimandare di qualche anno l’esecuzione. Infatti Certigny, che già prima indicava il 1888, ripensandoci la riferiva al 1897. Uhde e Bouret ipotizzarono il 1890 circa (fonte: “Galerie des Arts” di ottobre 1968).
Per quanto riguarda l’identificazione dell’effigiata, Uhde (1911) accennava alla moglie di Rousseau, asserendo che la tela fosse rimasta nello studio dell’artista anche dopo la morte della consorte. In riferimento a tale notizia, Certigny, per l’appunto, evidenziò nella presente composizione l’effige della prima sposa.
Questo ad altri studiosi di storia dell’arte rimase alquanto difficile da accettare, non soltanto per mancanza di prove documentate ma perché risulterebbe assai improbabile la realizzazione del ritratto a circa dieci anni dopo la morte della modella. Secondo altri critici si tratta invece di un dipinto realizzato su commissione, verosimilmente ben pagato, poiché Uhde spesso accennava il fatto che il Doganiere lavorasse con tanta più cura ed attenzione quanto più alta era la somma del compenso stabilito.
In precedenza l’opera appartenne a Suermondt di Drove; più tardi a Gourgaud di Parigi.
Approdò nel 1965 al Museo del Louvre (Paume) e quindi al Museo d’Orsay a Parigi. Fu esposta a Parigi nel 1912 e nel 1967-68 (Musée de l’Orangerie, ‘Vingt ans d’acquisitions au Musée du Louvre’).