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“Ragazza con flauto” di Jan Vermeer

Jan Vermeer: Ragazza con flauto, cm. 20,2 x 18 (circa), National Gallery di Washington

Jean Vermeer: Ragazza con flauto, cm. 20,2 x 18 (circa), National Gallery di Washington

Jan Vermeer: Ragazza con flauto

Jan Vermeer: Ragazza con flauto
Ragazza con flauto, cm. 20,2 x 18 (circa), National Gallery di Washington

Sull’opera: “Ragazza con flauto” è un dipinto autografo di Jan Vermeer, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1665, misura 20,2 x 18 cm. ed è custodito nella National Gallery di Washington.

Questa è l’unica opera, fra quelle note di Vermeer, che sia stata realizzata su tavola. Le affinità con “La ragazza dal cappello rosso“, che talvolta viene considerato il suo pendant, sono molte nonostante la diversa natura del supporto pittorico (tela, 23 x 18): è probabile che l’artista abbia impiegato la stessa modella, la medesima sedia con le teste leonine (piuttosto usuale nei lavori vermeeriani), stessa tappezzeria e stessa direzione e natura della fonte luminosa.

La figura appare con un cappello a punta (tipo cinese), con al collo una strana e sottile collana, e con in mano un flauto – anch’esso abbastanza strano, con doppia canna superiore –  classificato “strumento esotico” dal Descargues.

Nel corpus vermeeriano, quella della presente composizione è una delle sporadiche figure con lo sguardo verso il pittore; insolita è anche la direzione della luce, proveniente da destra.

La tavola appartenne a J. M. van Boxtelen di ‘s-Hertogenbosch, quindi a sua sorella M. de Grez di Bruxelles, dove – nel 1906 – venne scoperta dal Bredius. Più tardi si trovava presso il mercato d’antiquariato Goudstikker di Amsterdam e poi in quello di Knoedier di New York da cui probabilmente venne acquistata da J. E. Widener di Filadelfia, che la cedette alla National Gallery di Washington.

L’autografia dell’opera non viene ammessa all’unanimità dagli studiosi della Storia dell’arte: van Thienen [1949], Swillens [1950] la negano insieme al altri. Il Gudlangsson, seguito da qualche critico d’arte – fra i quali anche il Bloch – avanza qualche perplessità.

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