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Adorazione del Bambino (Uffizi) di Filippino Lippi

Filippino Lippi: Adorazione del Bambino (Uffizi)

Filippino Lippi: Adorazione del Bambino (Uffizi)
Filippino Lippi: Adorazione del Bambino, anno 1483 circa, tecnica ad olio su tavola di quercia, 96 x 71 cm., Galleria degli Uffizi, Firenze.

Sull’opera: “Adorazione del Bambino” è un dipinto di Filippino Lippi realizzato con tecnica a olio su tavola intorno al 1483, misura 96 x 71 cm. ed è custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze. 

La presente composizione è da inserire cronologicamente nella fase giovanile di Filippino, ancora notevolmente influenzato dalla pittura del suo illustre maestro, Sandro Botticelli. Infatti la tavola ricorda il tondo botticelliano dell’ “Adorazione” di Piacenza.

Filippino però la integra con un tratto più morbido, ma vibrante allo stesso tempo, e con un più marcato affrancamento dal linearismo.

Dal fondo paesaggistico si evidenzia invece, con un punto di ripresa abbastanza alto – grazie all’accorgimento della terrazza – la ricerca di elementi assai affini a quelli della pittura fiamminga.

La scena è ambientata in una terrazza delimitata da un parapetto, il cui terreno è ricoperto di erba varia con qualche fiore (un retaggio della pittura tardogotica che ancora influiva molto nell’arte fiorentina).

Il Bambino poggia a terra su un drappo e su parte della veste della Vergine, che è inginocchiata davanti a lui. Sullo sfondo agreste, ove spicca un’erta via collinare tra arbusti ed alberi, s’intravede un gruppo di edifici.

Assai aggraziato è il profilo della Madonna, la cui capigliatura, bionda e mossa in ampi ricci, è meticolosamente acconciata sotto un velo trasparente. Ella indossa la tradizionale veste rossa e, sopra di essa, un ampio manto blu – retto oltre che dalle spalle, dalle braccia – che ricade a terra con ampie pieghe.

Il Bambino con l’aspetto paffuto, equamente ripartito su tutta la sua figura, quasi sorpreso, guarda stupefatto la madre. L’abbondante erbetta che ricopre completamente il terreno venne impiegata anche da Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci.

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