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San Giorgio e il drago (Musée Jacquemart-André) di Paolo Uccello

Paolo Uccello: San Giorgio e il drago (Musée Jacquemart-André)

Paolo Uccello: San Giorgio e il drago (Musée Jacquemart-André)
San Giorgio e il drago, cm. 52 x 90, Musée Jacquemart-André, Parigi (foto da Wikimedia Commons).

Sull’opera: “San Giorgio e il drago” è un dipinto autografo di Paolo Uccello realizzato con tecnica a tempera su tavola nel periodo 1456-60, misura 52 x 90 cm. ed è custodito nel Musée Jacquemart-André a Parigi.

La composizione, che in precedenza faceva parte della collezione Bardini, fu venduta all’asta di Londra del 5-7 giugno 1899.

L’anno prima il Loeser (1898) la segnalava come opera tarda di Paolo Uccello, realizzata certamente dopo la versione dallo stesso tema della National Gallery di Londra (si veda la pagina precedente).

 La segnalazione dello studioso di storia dell’arte americano ottenne molti consensi circa l’assegnazione, pur rimanendo alquanto controversa la cronologia.

A tal proposito Lionello Venturi (“A” 1914) e Van Marle (1928), accostando il presente dipinto al “Miracolo dell’ostia profanata” lo riferiscono al periodo 1465-69; Salmi (1938), Boeck (1939) e Carli (1954) lo datano 1439 (circa) anno corrispondente agli affreschi delle “Storie dei padri” in San Miniato al Monte. Sindona (1957) l’anticipa al 1430 circa, mentre Pope-Hennessy (1969), evidenziandone le cattive condizioni ed i molti restauri subiti, ritiene arduo un preciso riferimento cronologico.

Rifiutano l’autografia: Adolfo Venturi (1811), che pur vi nota similitudini con la versione londinese e con gli “Episodi di vita eremitica” (la “Tebaide”) dell’Accademia di Firenze; Schubring (“Cassoni”, 1915) e Van Marle (1928), che lo indicano come realizzato da allievi di Paolo; Pudelko (1934), che l’assegna al Maestro di Karisruhe, e Gioseffi (1958), che lo ritiene opera di bottega.

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