Fra’ Bartolomeo: Il Tabernacolo del Pugliese
Sull’opera: Il “Tabernacolo del Pugliese” comprende quattro dipinti di Fra’ Bartolomeo realizzati con tecnica a tempera su tavola intorno al 1500. L’ “Adorazione del Bambino” e l’ “Arcangelo Gabriele” misurano rispettivamente cm. 20,2 x 8,9 – 19,6 x 8,7, mentre la “Presentazione al Tempio” e la “Vergine Annunciata”, cm. 18,3 x 9,4 – 17,8 x 9,2. Il complesso pittorico è custodito presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.
Spostamenti: periodo 1568-89 (approssimativo), collezione di Cosimo a Firenze; periodo 1589-1638 Tribuna, Uffizi.
Trattati, cataloghi, manoscritti e pubblicazioni: AGF, ms. 70 (1589), e. 1; AGF, ms. 71 (1589-1634), c. 1; AGF, ms 82 (1704), c. 118, AGF, ms. 95 (1753), n° 1301; AGF, ms. 98 (1769), 2°, c. 396; AGF, ms. 113 (1784), c. 241; AGF, Catalogo Generale della Galleria di Firenze, (1825), 1°, numeri 138, 139;Serena Padovani in “L’età di Savonarola – Fra’ Bartolomeo e la Scuola di San Marco” pag. 86, Marsilio Editori, 1996 (fonte delle presenti informazioni).
Mostre: 1980, “Committenza e collezionismo medicei”, Palazzo Vecchio, Firenze; 1992, “Il Giardino di San Marco”, Firenze; 1993, “Renaissance Florence: The Age of Lorenzo de’ Medici, Londra; 1994, “Il Pontormo a Empoli”, Empoli.
Da quanto si ricava dalle “Vite” del Vasari (1568), i quattro dipinti, su due tavolette, furono commissionati da Piero di Francesco Del Pugliese (Firenze, 1430 – 1498). Sempre secondo l’eminente storico le composizioni erano allora raffigurate su due ante di un piccolo tabernacolo che si trovava presso il granduca Cosimo I de’ Medici (Firenze, 1519 – Villa di Castello, 1574).
Da documentazioni certe del 1584 (pubblicazione del Borghini de “Il Riposo”) si ravvisa che in quell’anno il tabernacolo era ancora interamente strutturato e si trovava presso il granduca Francesco I (Firenze, 1541 – Poggio a Caiano, 1587). A tal proposito lo studioso scriveva: “Fra le eccellenti cose sue più pregiate”.
Più tardi il piccolo complesso venne smembrato e le due ante – da quanto si ricava dall’inventario della Tribuna degli Uffizi del 1589 – risultavano singolarmente attorniate da una piccola cornice in ebano con catena d’argento, e tali rimasero nella Tribuna fino al 1638 (fonte: Rudolph e Biancalanti, 1970, p. 33), per essere quindi trasferite, intorno al Settecento, nelle sale toscane degli Uffizi.