Il Tiepolo: Il ratto d’Europa
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Sull’opera: “Il ratto d’Europa” è un dipinto prevalentemente attribuito a Giambattista Tiepolo, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1720-22, misura 99 x 134 cm. ed è custodito nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia.
Il dipinto in oggetto appartiene ad una serie di quattro tele, tutte della stessa dimensione (99 x 134 cm.), attualmente custodite nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia. Le altre tre sono: “Diana e Atteone”, “Diana e Callisto” e “Apollo e Marsia”.
I percorsi storici esterni dei quattro dipinti sono diversi: quello in esame, insieme al “Diana e Atteone”, venne acquistato dai conti Agosti di Belluno nel 1898, mentre “Diana e Callisto” e “Apollo e Marsia” dai conti Capponi nel 1907, sempre di Belluno. Il ciclo pittorico era attribuito a Sebastiano Ricci fino a quando, nel 1922, dopo una prima timida ipotesi dello Schlosser [1922], il Voss [“KK” 1922] lo segnalò come lavoro giovanile del Tiepolo, con il pieno appoggio di altri illustri studiosi di Storia dell’arte.
L’aggressività della struttura compositiva lasciò presupporre al Fiocco [“RDV” 1929] che si trattasse del pittore Francesco Fontebasso (Venezia, 1707 – Venezia, 1769), consueto a cromatismi vigorosi e pesanti, ma verosimilmente soltanto Giambattista poteva porre con tale variazione tonale – nei motivi – e con altrettanta disinvolta fluidità – nei raggruppamenti – una così pregiata stesura pittorica.
Una forte peculiarità si evidenzia nella tipologia oltre che nella struttura solida ed elastica delle figure femminili.
Nonostante i danni subiti e le conseguenti variazioni “da restauri”, il cromatismo di queste quattro opere costruisce con grande maestria le forme enfaticamente illuminate e ricche di contrasto.