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Francisco Zurbaran: Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia – Cristo Crocifisso

Francisco Zurbarán: Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia - Cristo Crocefisso, cm. 290 x 168, Art Institute, Chicago.

Francisco Zurbarán: Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia - Cristo Crocefisso, cm. 290 x 168, Art Institute, Chicago.

Francisco Zurbarán: Cristo Crocifisso

Francisco Zurbaran: Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia
Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia – Cristo Crocefisso,  cm. 290 x 168, Art Institute, Chicago.

Sull’opera: “Cristo Crocefisso” è un dipinto autografo Francisco Zurbarán, appartenente al ciclo dei “Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia”, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1627, misura 290 x 168 cm. ed è custodito nell’Art Institute di Chicago.

Storia e descrizione

Quando ancora si trovava a LIerena l’artista ricevette la committenza (documento datato 07.03.1626) da parte di fra Diego de Bordas, priore del convento di San Pablo (oggi chiesa parrocchiale de la Magdalena).

Zurbaran si impegnava a consegnare in otto mesi ventuno tele con quattordici narrazioni sulla vita di san Domenico e sette figure di dottori della Chiesa (quattro della Chiesa latina insieme ai santi Tommaso, Domenico e Bonaventura).

Nel documento della richiesta (27-6-1629), avanzata all’ayuntamiento di Siviglia dal consigliere Rodrìgo Suarez, si rileva che Zurbaràn avrebbe dovuto stabilirsi in detta città.

In San Pablo viene ricordato anche un Cristo crocefisso (quello sopra raffigurato) ubicato nell’oratorio della sagrestia, che non viene specificato nel contratto.

Inoltre, in una lettera di Zurbarán inviata il 29-5-1630 al visconte de la Corzana il pittore annuncia di aver portato a compimento un’altra tela per la stessa sagrestia, senza fornire però ulteriori indicazioni a tal proposito.

Dalle fonti settecentesche si ricavano solo indicazioni generiche sulle opere, che andarono in gran parte disperse nel 1691, a causa probabilmente del parziale sprofondamento strutturale della chiesa e, soprattutto, a causa degli effetti della rivoluzione francese e della secolarizzazione del convento, quest’ultima avvenuta nel 1835.

I “Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia” che attualmente conosciamo sono: la “Apparizione della Vergine al monaco di Soriano” e la “Guarigione del beato Reginaldo d’Orléans” (entrambi di 190 x 230 cm., nella chiesa di Santa Magdalena); un “Sant’Ambrogio”, un “San Gregorio” e un “San Gerolamo” (tutti e tre di cm. 198 x 125, nel Museo Provincial de Bellas Artes, Siviglia); il presente “Cristo crocefisso”, firmato e datato dall’artista con la scritta “Franco Dezur fa 1627” (Art Institute di Chicago).

Cristo crocefisso

Sul cartiglio posto ai piedi della croce si legge “Franco Dezur fa 1627”. Il dipinto viene ricordato con grande elogio nel documento datato 1629 (si veda sopra).

Scomparve nel 1810 dall’oratorio del convento a seguito degli effetti della rivoluzione francese ed approdò presso il seminario gesuita di Canterbury intorno ai 1880, quindi nel collegio di Jersey (sempre dei gesuiti). Nel 1951 si trovava presso seminario di Chantilly.

L’opera, che venne proposta senza successo ai vari musei francesi, venne acquistata da un privato di Basilea nel 1952 da cui pervenne nell’attuale sede (1954).

Considerata come capolavoro da tutte le fonti ed elogiato da parte della critica contemporanea, l’opera apportò probabilmente un importante contributo alla carriera del giovane artista (allora ventinovenne): a tal proposito l’opera viene ricordata per motivare la necessità che il pittore si dovesse trasferire a Siviglia per la realizzazione delle ventuno tele.

Palomino, nel descrivere il quadro informava anche sugli gli effetti che esso produceva sui visitatori che, trovandosi in penombra e dietro un’inferriata, veniva di solito scambiato per una scultura.

Guinard ne evidenziò il realismo nella fattura dei chiodi, nelle asperità delle assi della croce, nell’irregolarità del cartiglio, non tralasciando quello derivato dalla disposizione dei piedi, giustapposti invece che incrociati, tipico dei crocifissi del Pacheco.

Il Crocifisso ed altre raffigurazioni del ciclo

Cristo Crocifisso,  cm. 290 x 168, Art Institute, Chicago.

San Gregorio, cm. 198 x 125, Museo Provincial de Bellas Artes, Siviglia.

San Gerolamo, cm. 198 x 125, Museo Provincial de Bellas Artes, Siviglia.

Sant’Ambrogio, cm. 198 x 125, Museo Provincial de Bellas Artes, Siviglia.

Guarigione del beato Reginaldo d’Orléans, 190 x 230 cm., chiesa di Santa Magdalena.

Apparizione della Vergine al monaco di Soriano, 190 x 230 cm., chiesa di Santa Magdalena.

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