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Breve biografia di Antonio Pisano detto il Pisanello

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Pisanello: La data ed il luogo di nascita del Pisanello non sono conosciuti. Si presume sia nato tra il 1380 e il 1395 a Pisa. La prima formazione artistica di Antonio Pisano (questo il suo vero nome), avviene nell’ambito della scuola di pittura di Altichiero da Zevio e Turone.

La Madonna della quaglia, cm. 50 x 33, Museo di Castelvecchio, Verona.

Il suo bagaglio artistico-culturale si forma sotto la guida dei maestri Stefano da Verona (Stefano da Zevio 1375(4)-1439(?)) e Gentile da Fabriano (1370 – 1427).

Il primo dipinto che può essere con certezza attribuito a Pisanello è “La Madonna della quaglia”, custodito nel Museo veronese di Caltelvecchio, dove sono evidenti gli influssi di Stefano da Verona e di Michelino da Besozzo.

Anche dal ritratto della Principessa Ginevra d’Este, custodito nel Louvre, si rilevano gli influssi della pittura fiorentina, ampiamente diffusa da Giotto e dai suoi allievi Altichiero e Stefano da Verona.

Pisanello: Medaglia di Gianfrancesco I Gonzaga (verso), diam. cm. 10

Il Pisanello è famoso soprattutto per gli splendidi lavori di affresco di grande dimensione, colmi di piccole figure, caratterizzate dalla brillantezza e dalla precisione del tratto. In tutto l’arco della sua carriera artistica non mancano lavori di oreficeria. Molte sono le medaglie di commemorazione con le effigi del committente stampate: tra queste quella di Gianfrancesco I di Gonzaga, Giovanni VIII Paleologo, Niccolò Piccinino e la serie di Lionello d’Este, tutte ancora in buone condizioni.

Molti suoi dipinti arrivano a noi abbastanza rovinati, mentre i disegni hanno ancora un buono stato di conservazione.

Ritratto di una principessa d’Este, cm. 43 x 30, Louvre, Parigi.

Pisanello si sposta frequentemente nelle varie zone d’Italia: lavora a Roma per il papa, a Venezia per il Doge e presso le corti di Mantova, Ferrara, Verona, Rimini e Milano. Oltre il papa ed il doge di Venezia, i suoi committenti più celebri sono la famiglia d’Este e quella dei Gonzaga.

È assistente di Gentile da Fabriano negli affreschi del palazzo Ducale alla Sala del Gran Consiglio. Nel 1424, a Pavia, realizza gli affreschi del Castello, mentre nel 1426 effettua la decorazione del monumento di Niccolò Brenzoni, scolpito da Nanni di Bartolo.

Tra il 1431 ed il 1432 si trasferisce a Roma per completare gli affreschi iniziati da Gentile da Fabriano in San Giovanni in Laterano. Dell’opera realizzata in San Pietro non rimane nulla, perché rimossa dalla ristrutturazione del 1650 per ospitare le opere del Borromini.

Il suo lavoro più famoso risulta essere quello realizzato nella Cappella Pellegrini di Santa Anastasia nel 1434 (alcuni critici pensano intorno agli anni Venti).

Apparizione della Madonna ai santi Antonio Abate e Giorgio, cm. 47 x 29, National Gallery di Londra.

Dal 1439 inizia per Antonio Pisano una vita molto difficile: per i suoi legami con la famiglia dei Gonzaga, sua protettrice, deve suo malgrado arruolarsi nelle milizie dei Visconti, da essa appoggiati, nella disputa contro la Repubblica di Venezia che, sotto la guida di Niccolò Piccinino, attaccano la sua amatissima Verona. La città viene saccheggiata ed assediata, ma presto è riconquistata dalla Repubblica di Venezia e i rettori di Verona segnalano Pisanello al Consiglio dei Dieci. Il pittore viene quindi condannato insieme alla completa confisca dei beni. Nello stesso periodo subisce la perdita della madre.

Negli ultimi anni lavora presso le corti di Lionello d’Este a Ferrara e  dei Malatesta a Rimini. Morirà probabilmente a Napoli, dove realizzerà le sue ultime opere, negli anni tra il 1450 ed il 1455.

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