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Il secessionismo nell’arte

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Nel mondo dell’arte il termine secessione indica un proponimento artistico-culturale apparso intorno alla fine dell’Ottocento in varie parti d’Europa, soprattutto in Germania ed in Austria. Tale periodo coincideva con il rifiuto di alcuni giovani artisti dei canoni accademici dell’arte e dal conseguente distacco degli stessi dai circuiti espositivi tradizionali, per protestare contro l’eccessivo conservatorismo del periodo.

secessionismo nell'arte - Schiele Egon: La famiglia
Schiele Egon: La famiglia

La parola secessione, che non ottenne grandi consensi da parte degli studiosi di Storia dell’arte, venne impiegata per la prima volta intorno alla fine dell’Ottocento da Georg Hirth, il direttore ed editore di Jugend (in italiano: Gioventù), che la portò avanti per rappresentare lo spirito dei nuovi e reazionari movimenti dell’epoca (nella seconda metà del Novecento Hans-Ulrich Simon [Sezessionismus. Kunstgewerbe in literarischer und bildender Kunst, 1976] metteva in evidenza lo scostamento dall’arte accademica che si era verificato già nel secolo precedente in Francia).

Anche nel pieno della seconda metà dell’Ottocento diversi artisti francesi si ribellarono alle obsolete regole accademiche fino a quando, nel 1890, la Société Nationale des Beaux-Arts fu completamente modernizzata, accettando punti di vista assai più aperti, diversamente da quella tedesca che poco più tardi reagì chiudendosi a riccio, difendendo i propri ferrei dettami.

Klimt: Danae, olio su tela, 77 x 83 cm. collezione privata, Graz.

Il cambiamento subìto della Société Nationale des Beaux-Arts viene considerato dagli studiosi come la prima effettiva secessione nel mondo dell’arte la quale, però, partorì soltanto artisti di piccolo livello, a differenza di quanto avvenne poco tempo dopo con i fenomeni di rottura verso la pittura ufficiale, che distinsero l’arte tedesca e austriaca: la Secessione di Berlino, di Monaco e di Vienna.

I primi a staccarsi dalle corporazioni accademiche furono gli artisti di Monaco, che già dal 1892 erano impegnati ad una revisione del linguaggio classico nella ricerca di nuovi modi espressivi.

Edvard Munch: L’urlo, datato 1895

Il loro esempio fu seguito dai gruppi di Berlino (1993) e Vienna (1897). Fra i tre il gruppo più organizzato e quotato fu quello viennese, per cui la loro “Secessione” verrà quindi considerata come quella per antonomasia.

Il successo di questi gruppi nei confronti del classicismo fu, per l’appunto, fu l’affermazione di un nuovo modo di concepire l’arte: l’artista non era più obbligato a seguire i canoni tradizionali e, soprattutto, non doveva render conto a nessuno di ciò che faceva. Diventava il signore assoluto nella valutazione delle proprie creazioni.

Nomi di alcuni artisti del gruppo di Monaco: Hugo von Habermann, Franz von Stuck, Bruno Pighlein, Paul Hoecker.

Nomi alcuni artisti del gruppo di Berlino: Edvard Munh, Lovis Corinth, Kathe Collwitz, Max Slevogt.

Artisti del gruppo viennese Vienna: Gustav Klimt, Koloman Moser, Otto Wagner, Egon Schiele.

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