Site icon FRAMMENTIARTE

Pittore Sebastiano del Piombo

Sebastiano del Piombo (Venezia 1485 circa – Roma 1547)

Sebastiano del Piombo: Martirio di sant'Agata, 1520, Palazzo Pitti, Firenze.
Sebastiano del Piombo: Martirio di sant’Agata, 1520, Palazzo Pitti, Firenze.

Biografia di Sebastiano del Piombo

(Vedi anche la biografia dalle Vite di Vasari)

Sebastiano Luciani, meglio conosciuto come Sebastiano del Piombo, nacque a Venezia intorno al 1485.

Alcune discordanze tra i vari studiosi hanno generato forti dubbi circa la storia critica dell’artista, soprattutto riguardo il periodo giovanile (primo decennio del Cinquecento), coinvolta nell’articolata questione dell’attività e degli influssi di Giorgione nella città lagunare.

A parte alcuni dipinti di tale periodo, di attribuzione non proprio concorde, come la “Sacra famiglia con santi e donatore” (attualmente al Louvre) e un suo probabile contributo alla realizzazione dei “Tre filosofi” di Giorgione, affermato dal coevo e letterato Marcantonio Michiel, le opere dipinte da Sebastiano del Piombo tra il 1506 e il 1511 per la pubblica committenza (Pala di S. Giovanni Crisostomo, Venezia; Giudizio di Salomone, National Trust, Kingston Lacy; portelle d’organo con quattro Santi, per la chiesa di S. Bartolomeo a Rialto, Venezia) fanno pensare ad un’autografia non proprio completa dell’artista. Tuttavia la consistenza del suo accertato intervento risulta attualmente superiore di quanto in passato gli veniva riconosciuto. In questi dipinti si evidenziano, oltre gli influssi di Giorgione nella morbidezza delle gamme cromatiche e nella dolcezza dei contorni, uno stile giambelliniano e una monumentale strutturazione, non trascurando l’articolata ambientazione architettonica, che col tempo sarà ancor più sviluppata dal pittore, quando entrerà in contatto con i grandi maestri chiamati a lavorare, come lui, in ambito romano.

All’ultimo periodo veneziano risalgono anche la Morte di Adone (attualmente agli Uffizi a Firenze) e Salomè (National Gallery di Londra).

Nel 1511 Sebastiano, chiamato da Agostino Chigi, si recò nella capitale per la decorazione di una stanza della sua villa sul Tevere (l’attuale Farnesina), ove realizzò il Polifemo e alcune scene a sfondo mitologico nelle lunette.

Gli affreschi, da cui traspare una certa incertezza tecnica, appaiono con una cromia piuttosto brillante ed una forza prospettica antagonista alla scansione architettonica della parete. L’influsso di Raffaello – il grande urbinate in quel periodo lavorava nella stessa stanza affidata a Sebastiano – che durò pochissimo tempo per poi subire quello ancor più coinvolgente di Michelangelo, viene principalmente testimoniato in diversi ritratti di quel periodo, tra cui ricordiamo “La Dorotea” (Gemäldegalerie, Berlino), “Il cardinal Ciocchi del Monte” (National Gallery of Ireland, Dublino) e “La fornarina (Galleria degli Uffizi, Firenze).

La protezione e l’amicizia del Buonarroti permisero a Sebastiano di fare importantissime conoscenze, di ricevere onori e prestigiose cariche presso il Vaticano, nonché un consistente miglioramento qualitativo nella committenza. Già dal 1516, con la Deposizione di San Pietroburgo (Ermitage), si evidenzia la vicinanza alla pittura di Michelangelo, dal quale riuscì ad avere e alcuni disegni preparatori per la decorazione della cappella Borgherini in S. Pietro in Montorio (1516-24), per la Pietà (1516, attualmente ne Museo Civico di Viterbo), per la Resurrezione di Lazzaro (oggi nella National Gallery di Londra). Quest’ultima opera fu realizzata tra 1517 ed il 1519 su commissione del cardinal Giulio de’ Medici proprio mentre Raffaello stava lavorando alla sua Trasfigurazione. Si pensa, a tal riguardo, che Sebastiano volesse mettersi in competizione con il maestro urbinate.

La stretta collaborazione con Michelangelo rese più monumentale la sua struttura compositiva e più solido il plasticismo delle figure, che Sebastiano seppe bene integrare con il caldo cromatismo veneto. Tali peculiarità emergono anche nei bellissimi ritratti di celebri personaggi, tra i quali si ricordano quello di Clemente VII del Museo nazionale di Capodimonte e di Andrea Doria della galleria Doria Pamphili.

Tra i dipinti a sfondo religioso non bisogna tralasciare le diverse versioni del Cristo portacroce (Ermitage, Museo del Prado, Szépmuvészeti Museum di Budapest, ecc.), la pala della cappella Chigi in S. Maria del Popolo (1532), la Flagellazione (1525, Museo Civico di Viterbo).

Dopo la morte di Raffaello, avvenuta nel 1520, la fama di Sebastiano del Piombo si rafforzò notevolmente nella capitale e fuori di essa.

Dal 1531, anno in cui l’artista assunse la prestigiosa carica di piombatore pontificio, dalla quale certamente ne derivò l’appellativo ”del Piombo”, la sua attività artistica diminuì sensibilmente.

Sebastiano del Piombo morì a Roma il 21 giugno del 1547.

Opere di Sebastiano del Piombo

Ritratto di giovane donna (opera assegnata all’artista), anno 1506 circa, tecnica ad olio su tavola, 52 × 43 cm, Szépmuvészeti Muzeum, Budapest.

Cerere (opera assegnata all’artista), intorno all’anno 1508, tecnica ad olio su tavola, 70 × 54, Staatliche Museen, Berlino.

Idillio campestre (opera assegnata all’artista), anno 1508 circa, tecnica ad olio su tavola, 78 × 76 cm, proprietà privata, Compton Wynyates, Warwickshire.

Ritratto di giovane con pelliccia (opera assegnata all’artista), intorno al 1508, tecnica ad olio su tavola, 69 × 54 cm, Alte Pinakothek, Monaco.

Ante d’organo con santi, anno 1509 circa, tecnica ad olio su tela, 293 × 137 cm ciascuna, Venezia, Gallerie dell’Accademia.

Giudizio di Salomone (opera assegnata all’artista), anno 1509 circa, tecnica ad olio su tavola, 208 × 318 cm, proprietà privata, Kingston Lacy, Dorsetshire.

Ritratto di pastore con flauto, anno 1509 circa, tecnica ad olio su carta, 48 × 37 cm, proprietà privata, Bowood Castle, Wiltshire.

Pala di San Giovanni Crisostomo, biennio 1510-1511, tecnica ad olio su tela, 200 × 165 cm, chiesa di San Giovanni Grisostomo, Venezia.

Nascita di Adone, anno 1510 circa, Museo civico Amedeo Lia, La Spezia.

Salomè con la testa del Battista, anno 1510, tecnica ad olio su tavola, 55 × 44 cm, National Gallery, Londra.

Triplo ritratto, anno 1510, tecnica ad olio su tela, 84 × 69 cm, Institute of Arts, Detroit.

Ritratto di donna, anno 1510, tecnica ad olio su tavola, 53 × 46 cm, National Gallery of Art, Washington.

Adorazione dei pastori, anno 1511, tecnica ad olio su tavola, 124 × 161 cm, Fitzwilliam Museum, Cambridge.

Lunette e Polifemo nella Sala di Galatea, anno 1511, Villa della Farnesina, Roma.

Prelato, anno 1512, tecnica ad olio su tela, 70 × 51 cm, Fondazione Giorgio Cini, Venezia.

Ritratto del cardinale Ferry Carondolet e del suo segretario, anno 1512, tecnica ad olio su tavola, 112 × 87 cm, Museo Thyssen Bornemisza, Madrid.

Morte di Adone, anno 1512, tecnica ad olio su tela, 189 × 285 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Ritratto di donna, anno 1512, tecnica ad olio su tavola, 66 × 53 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Dorotea, anno 1513 circa, tecnica ad olio su tavola, 76 × 60 cm, Gemäldegalerie, Berlino.

Ritratto d’uomo, anno 1515 circa, tecnica ad olio su tavola, 115 × 94 cm, Budapest, Szépmuvészeti Museum.

Madonna con il bambino e due evangelisti, anno 1515, tecnica ad olio su tela, 73 × 127 cm, proprietà privata di Sorino De Luca, Canada.

Ritratto del cardinale Antonio Ciocchi Del Monte, anno 1515 circa, tecnica ad olio su tela, 88 × 69 cm, National Gallery of Ireland, Dublino.

Deposizione, firmata e datata anno 1516, dimensioni 260 × 193 cm, tecnica ad olio su tavola, Ermitage, San Pietroburgo.

Ritratto di Francesco Arsilli, anno 1516, tecnica ad olio su tela, 85 x 69 cm, Pinacoteca civica Francesco Podesti, Ancona.

Ritratto del cardinale Bandinello Saulo, del segretario e di due geografi, anno 1516, tecnica ad olio su tavola, 122 × 150 cm, National Gallery of Art, Washington.

Pietà, biennio 1516-1517 circa, tecnica ad olio su tavola, 270 × 225 cm, Museo civico, Viterbo.

Ritratto di violinista, anno 1518, tecnica ad olio su tavola, 68 × 53 cm, proprietà Rothschild, Parigi.

Resurrezione di Lazzaro, biennio 1518-1519, opera firmata, tecnica ad olio su tavola, 381 × 289 cm, National Gallery, Londra.

Decorazioni, periodo 1516-1524, affresco e olio, cappella Borgherini, San Pietro in Montorio, Roma.

Ritratto di umanista, anno 1519 tecnica ad olio su tavola, 135 × 101 cm, National Gallery of Art, Washington.

Sacra famiglia con san Giovanni e un donatore, anno 1519 circa, tecnica ad olio su tavola, 98 × 107 cm, National Gallery, Londra.

Ritratto di Cristoforo Colombo, firmato e datato anno 1519, tecnica ad olio su tela, 107 × 88 cm, New York, Metropolitan Museum.

Martirio di sant’Agata, dipinto firmato e datato, anno 1520, tecnica ad olio su tavola, 107 × 175 cm, Galleria Palatina, Firenze.

Ritratto di donna, anno 1520 circa, opera firmata, tecnica ad olio su tavola, 96 × 73 cm, Museo Nacional de Arte de Cataluña, Barcellona.

Madonna del Velo, anno 1520 circa, tecnica ad olio su tavola, 120 × 92 cm, opera firmata, Narodni Galerie, Praga.

Visitazione, firmato e datato anno 1521, tecnica ad olio su tavola, 168 × 132 cm, Louvre, Parigi.

Flegellazione, anno 1524 circa, tecnica ad olio su tavola, 250 × 178 cm, Museo civico, Viterbo.

Ritratto di Andrea Doria, anno 1526, tecnica ad olio su tavola, 153 × 107 cm, Palazzo del Principe, Genova.

Ritratto di Clemente VII, anno 1526, tecnica ad olio su tela, 145 × 100 cm, Museo di Capodimonte, Napoli.

Ritratto di Pietro Aretino, anno 1527 circa, tecnica ad olio su tela, 155 × 110 cm, Palazzo comunale, Arezzo.

Ritratto di Clemente VII con la barba, anno 1528 circa, tecnica ad olio su lavagna, 50 × 34 cm, Museo di Capodimonte, Napoli.

Cristo portacroce e il cireneo, anno 1529 circa, tecnica ad olio su tela, 121 × 100 cm, Museo del Prado, Madrid.

Natività della Vergine iniziata nel anno 1530, terminata dal Salviati, tecnica ad olio su lastra di pietra, Santa Maria del Popolo, Roma.

Cristo al Limbo, anno 1530 circa, tecnica ad olio su tavola, 226 × 114 cm, Museo del Prado, Madrid.

Ritratto di Clemente VII, anno 1532 circa, tecnica ad olio su tela, 92 × 74 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Ritratto della contessa Giulia Gonzaga (attribuzione incerta), anno 1532, tecnica ad olio su tela, Palazzo Ducale, Mantova.

Madonna del Velo, anno 1535 circa, tecnica ad olio su ardesia, 118 × 88 cm, Museo di Capodimonte, Napoli.

Ritratto del cardinale Rodolfo Pio da Carpi, anno 1537 circa, tecnica ad olio su tela, 71 × 55 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Cristo portacroce, anno 1537 circa, firmata, tecnica ad olio su ardesia, 105 × 74 cm, Ermitage, San Pietroburgo.

Visitazione, dal 1538, opera non portata a compimento, tecnica a olio su intonaco riportato su tela, proprietà privata, Alnwick Castle.

Cristo portacroce, anno 1540 circa, tecnica ad olio su ardesia, 157 × 118 cm, Szépmuvészeti Museum, Budapest.

Pietà, anno 1541, tecnica ad olio su ardesia, Casa de Pilatos, Siviglia.

Cristo portacroce e la Madonna, anno 1542 circa, tecnica ad olio su tela, 162 × 106 cm, Galleria Borghese, Roma.

Bibliografia

Michelangelo Biondo, Della nobilissima pittura, anno ed. 1549.

Ludovico Dolce, Dialogo della Pittura, anno ed. 1557.

Giorgio Vasari, Le vite, anno ed. 1568.

Antonio Maria Zanetti, Della Pittura Veneziana, anno ed. 1771.

Luigi Lanzi, Storia pittorica della Italia, anno ed. 1809.

Cavalcaselle e Joseph Archer Crowe, Tiziano, anno ed. 1878.

Giuseppe Fiocco, Di alcune opere dimenticate di Sebastiano del Piombo, in “Bollettino d’Arte”, anno ed. 1910.

Düssler, Sebastiano del Piombo, anno ed. 1942, Basilea.

R. Pallucchini, Sebastian Viniziano, anno ed. 1944, Milano.

Pallucchini, La pittura veneziana del Cinquecento, anno ed. 1944, Novara.

R. Longhi, Viatico per cinque secoli di pittura veneziana, anno ed. 1946, Firenze.

M. Onorato, Sebastiano del Piombo, in “Ferrania”, anno ed. 1952.

I. Fenyő, Der Kreuztragende Christus Sebastiano del Piombo’s in Budapest, in «Acta Historiae Artium», I, (Budapest anno ed. 1953), pagina 151 e seguenti.

Federico Zeri, Pittura e Controriforma, anno ed. 1957.

Roberto Salvini, Note sui ritratti sebastianeschi di Clemente VII, in “Emporium”, anno ed. 1959.

Larsen, A Contribution to Sebastiano del Piombos…, in «L’Arte», 59 (anno ed. 1960), p. 209 e sgg.

E. Safarik, Contributi all’opera di Sebastiano del Piombo, in “Arte Veneta”, anno ed. 1963.

Ettore Camesasca, Sulla scia di Sebastiano del Piombo, in “Il Vasari”, anno ed. 1963.

R. Pallucchini, Sebastiano del Piombo, anno ed. 1966, Milano.

C. Gould, The Raising of Lazarus by Sebastiano del Piombo, anno ed. 1967, London.

Carlo Argan, Storia dell’arte italiana, Firenze, anno ed. 1968.

C. Volpe e M. Lucco, L’opera completa di Sebastiano del Piombo, anno ed. 1980, Milano.

Gentili e Bertini, Sebastiano del Piombo: pala di San Giovanni Crisostomo, anno ed. 1985, Venezia.

Alessi, Dante, Sebastiano e Michelangelo. L’Inferno nella Pietà di Viterbo, anno ed. 2007, Electa-Mondadori, Milano.

La riproduzione dei contenuti di questo sito web di Arte, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.
Exit mobile version