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Pittore Mark Rothko

Mark Rothko (Daugavpils, 25 settembre 1903 – New York, 25 febbraio 1970)

Sopra: una foto contenente otto opere dell’artista (tratta dal sito di “jizaino.end.at”)

Lo stile

Grande pittore americano, famoso soprattutto per le opere eseguite durante gli anni Cinquanta. Il suo linguaggio pittorico non è di facile collocazione.

Rothko è molto vicino all’estremismo purista, ma non può essere considerato purista; è molto vicino anche all’estremismo dell’action painting e non può essere considerato neppure un pittore gestuale.

Se altresì viene collocato al centro tra i due linguaggi, si allontana troppo da entrambi.

Cenni biografici

 Al compimento dei dieci anni di età dell’artista la sua famiglia emigrò negli USA. Laggiù, tra il 1912 ed il 1913 Mark frequentò la Yale University.

Più tardi (1925), a New York, si iscrisse ai corsi d’arte di M. Weber presso la Art Students League.

Nel 1935 fondò, insieme a Adolph Gottlieb (New York, 1903 – New York, 1974), il “The Ten”, un gruppo a tendenze espressioniste, con il quale organizzò annualmente manifestazioni artistiche per circa un decennio.

L’amicizia con la collezionista Peggy Guggenheim (New York, 1898 – Camposampiero, 1979), che conobbe nella prima metà degli anni Quaranta, nonché gli stretti rapporti con i pittori William Baziotes (Pittsburgh, 1912 – New York, 1963), Barnet Newman (1905 – 2970) e Robert Motherwell (Aberdeen, 1915 – Provincetown, 1991), con i quali istituì nel 1948 la scuola “Subject of the artist”, segnarono quel cambiamento che portò il Rothko ad abbandonare il naturalismo biomorfico di stampo surrealista (Il Seppellimento, 1946, attualmente al Whitney Museum di New York) per orientarsi verso una pittura più astratta, consistente in vasti spazi cromatici a forma rettangolare casualmente sovrapposti, che diventeranno la peculiarità della successiva produzione (Numero 10, 1950, custodito nel Museum of Modern Art di New York).

Interessato all’esperienza visiva, intesa anche come forma didattica, Rothko si dedicò, tra il 1929 ed il 1954, all’insegnamento, che svolse presso la Center Academy (fino al 1952) e il Brooklyn College (dal 1951 al 1954).

La sua pittura, costituita da una semplicissima struttura formale ed un cromatismo di forte espressività (Nero su nero, 1964, della National Gallery of art di Washington; Rosso chiaro su nero, 1957, della Tate Gallery di Londra), viene riassunta nei quattordici pannelli realizzati tra il 1967 ed il 1969 per la cappella Menil di Houston, un ciclo pittorico considerato dall’artista stesso come il risultato finale di tutte le sue ricerche, che effettivamente furono tragicamente interrotte il 25 febbraio 1970 dall’estremo suo atto: il suicidio.

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