Breve biografia di Francesco Polazzo
La sua prima formazione artistica si forgia in ambienti bolognesi, dove assimila la pittura delle tradizioni locali.
Nonostante ciò, quando il pittore rientra a Venezia, si orienta verso le nuove tendenze, soprattutto seguendo lo stile del Piazzetta e del Ricci, all’epoca artisti conosciutissimi nella città lagunare [Begni Redona, p. 155].
È qui che il Polazzo svolge prevalentemente la sua attività pittorica, anche se compaiono numerose opere a Bergamo e Brescia (al tempo città sotto il dominio della Serenissima).
La sua pittura, assai prossima a quella del Piazzetta, ha suscitato spesso ampi dibattiti sull’attribuzione di alcune opere all’uno o l’altro artista, soprattutto in presenza di scarse notizie storiche ad esse relative.
Nonostante la notevole influenza del suo grande maestro – che si evidenzia prepotentemente nella quasi totalità delle sue composizioni, compreso l’ultimo periodo – permane sempre quell’eco riferito alla pittura bolognese con le articolate variazioni cromatiche che bene integrano la solarità veneziana, conferendo un efficace e ricercato effetto luministico.
Ancora in riferimento alla persistente permanenza dello stile di prima formazione, la struttura compositiva del Polazzo, mai innovativa, risulta invece qualitativamente inferiore.
Alcune opere di Francesco Polazzo
Morte di san Giuseppe, anni 1731-1737, Duomo di Bergamo.
Morte di san Giuseppe, anno 1738, collegiata dei Santi Nazaro e Celso, Brescia (figura in alto).
Le scienze e le arti alludono all’immortalità, intorno agli anni 1735-1737, collezione privata.
Adorazione Dei Magi, intorno agli anni 1735-38, collezione privata.
Presentazione di Maria al tempio, Visitazione e Natività di Gesù, Sposalizio della Vergine, intorno all’anno 1750, santuario della Madonna dei Campi, Stezzano.
Madonna appare alla Maddalena e a sant’Antonio, chiesa di San Giuseppe, Bergamo.
Morte di Francesco Saverio, collezione privata.
Madonna col Bambino in gloria e angeli, collezione privata.