Perin del Vaga (Firenze 1501 – Roma 1547)
Biografia di Perin del Vaga
Pietro di Giovanni Buonaccorsi, meglio conosciuto come Perìn del Vaga (ma da taluni chiamato Pierìn del Vaga) è considerato uno fra gli allievi di spicco di Raffaello nella decorazione delle Logge Vaticane.
Fu al servizio del celebre ammiraglio ed uomo politico Andrea Doria (Oneglia, 30 novembre 1466 – Genova, 25 novembre 1560) a Genova e poi di papa Paolo III (Canino, 29 febbraio 1468 – Roma, 10 novembre 1549) a Roma (decorazione degli ambienti papali di Castel S. Angelo).
Gli influssi del grande maestro urbinate gli permisero di raggiungere prestigiosi orizzonti, soprattutto nell’attività grafica, attraverso la quale fu considerato, già allora, tra i migliori disegnatori della prima metà del XVI secolo.
Cenni sul percorso artistico di Perin del Vaga
In gioventù a Firenze lavorò, prima come fattorino e poi come allievo, nella bottega di mastro Andrea «dei ceri», un modesto pittore. Più tardi, sempre nel capoluogo toscano, fu discepolo di Ridolfo Ghirlandaio.
Intorno al 1517 partì per Roma, ove conobbe un modesto pittore che esercitava la sua attività nei dintorni della capitale. Il Buonaccorsi, essendosi portato con sé molto lavoro grafico da svolgere, chiese aiuto al nuovo amico per portare a termine le varie commissioni, e con esso si esercitò anche, come si usava a allora, a disegnare anticaglie e a riprodurre lavori di Raffaello e Michelangelo. Il mediocre pittore con cui lavorava era, per l’appunto, conosciuto come “il Vaga”, quindi risulta evidente la derivazione del suo appellativo.
Nel biennio 1518-19 lavorava nella bottega di Raffaello, con il quale collaborò agli affreschi delle Logge in Vaticano.
Tra le prime opere del periodo romano, ove si rivelano forti influssi del Buonarroti e di Sebastiano del Piombo, si ricordano: la Deposizione (realizzata intorno al 1520 in S. Maria sopra Minerva, poi andata distrutta ma di cui rimangono i frammenti con i Ladroni custoditi nell’Hampton Court Palace a Londra), la Pietà (1517-18, S. Stefano del Cacco) e le Storie romane (1522, affreschi in cattivo stato di conservazione attualmente nel Salone del Palazzo Baldassini a Roma e nella Galleria degli Uffizi a Firenze).
Del soggiorno fiorentino del biennio 1522-23 arrivano ai nostri giorni un disegno preparatorio delle Storie dei diecimila martiri, oggi custodito nella Graphische Sammlung Albertina di Vienna, e il monocromatico Passaggio del Mar Rosso degli Uffizi.
Ritornato nella capitale Perin del Vaga, aiutato da Giovanni da Udine (Udine, 1487 – Roma, 1561), affrescò l’Oculo con quattro angeli nell’appartamento Borgia in Vaticano (Sala dei Pontefici).
Sempre a Roma lavorò nella chiesa di Trinità dei Monti (la Carità e la Fede e arco con i Profeti Isaia e Daniele, le lunette con la Visitazione, la Cappella Pucci, la Cappella Massimo, quest’ultima portata a compimento da Taddeo e Federico Zuccari di Sant’Angelo in Vado) e più tardi in S. Marcello (volta della Cappella del Crocifisso con la Creazione di Eva e gli Evangelisti Marco e Giovanni), ricalcando gli schemi compositivi michelangioleschi (Sistina) e i modelli di Raffaello.
Trasferitosi a Genova entrò nelle grazie di Andrea Doria, per il quale decorò, tra il 1528 ed il 1533, il palazzo di Fassolo.
Nel capoluogo ligure realizzò, tra l’altro, la Pala Basodonne con l’Adorazione del Bambino per la chiesa della Consolazione (1534, attualmente nella National Gallerya di Washington). Nel 1536, sempre a Genova, fu eletto console dell’arte dei pittori.
Dopo un breve viaggio a Pisa l’artista ritornò a Roma ove l’aspettava un intensissimo periodo d’attività. Spiccano fra i tanti lavori i disegni del fregio con le Storie romane (1539-40, realizzato da aiuti) conservati nella Kunstbibliothek a Berlino, il monocromo del basamento della stanza della Segnatura (1541), la decorazione dell’appartamento farnesiano in Castel S. Angelo e gli stucchi nella Sala Regia (1545), il cartone di un arazzo per la Cappella Sistina (un frammento del disegno si trova alla Galleria Spada).
Altre opere del pittore si trovano nel museo di Copenaghen (S. Matteo), nel Palazzo Caetani a Roma (Sacra Conversazione), nella Galleria Liechtenstein a Vienna (Madonne, in mezza figura) e nel Museo Condé a Chantilly.
Opere e loro ubicazioni
La caduta dei Giganti, Palazzo del Principe, Genova.
Tarquinio Prisco fonda il tempio di Giove in Campidoglio e Giustizia di Seleuco, intorno all’anno 1521, Uffizi di Firenze.
Il cattivo ladrone, Il buon ladrone (frammenti) Hampton Court, Collezioni reali.
Noli me tangere, Madrid, museo del Prado.
Sala di Apollo (affreschi), Roma, Castel Sant’Angelo.
Gli evangelisti Marco e Giovanni, Creazione di Eva, anni 1524-1527, Roma, chiesa di San Marcello al Corso, quarta cappella a destra.
Soffitto della navata centrale nella basilica di Santa Maria in Domnica a Roma (fregio con motivi araldici).
Madonna di Strada Cupa, olio su tela, chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma, Cappella del Coro d’Inverno:
Storie del vecchio e del nuovo testamento, affreschi, 1529, chiesa di Santa Trinità dei Monti a Roma, Cappella Pucci: .
Cristo in pietà, chiesa di Santo Stefano Protomartire a Roma
Madonna col Bambino e la Sacra Famiglia, Galleria Borghese, Roma.
San Giuliano l’Ospitaliere, Galleria Colonna, Palazzo Colonna, Roma.
Fregio con episodi di storia antica e animali fantasiosi, primo piano del Palazzo Baldassini, Roma.
Affreschi a motivi decorativi sulla volta, Salone di Studio dell’appartamento cardinalizio, Palazzo della Cancelleria, Roma.
Fregio con Storie dell’Eneide e stucchi nel Salotto Celeste, Palazzo Massimo alle Colonne, Roma.
Loggia di Raffaello con gli Episodi del Nuovo Testamento, 1521, Musei Vaticani.
Stucchi e affreschi, realizzati con Giovanni da Udine, Sala dei Pontefici, Appartamento Borgia, Castel Sant’Angelo, Roma.
Stucchi della volta a botte, Sala Regia, di fronte alla Cappella Sistina.
Zoccolatura sotto la Disputa del Sacramento di Raffaello, Stanza della Segnatura, Città del Vaticano.
Sacra Famiglia, Vienna, Museo Liechtenstein.
Natività, 1534, Washington, National Gallery of Art.
Polittico di San Michele , 1535, Celle Ligure, chiesa di San Michele Arcangelo.
Bibliografia
Giuliano Briganti, La maniera italiana, anno ediz. 1961, Roma.
Berenice Davidson, Perino del Vaga e la sua cerchia, Leo S. Olschki, Firenze, 1968
Elena Parma, Perino del Vaga, l’anello mancante, anno ediz. 1986, Sagep, Genova.
Catalogo della mostra curato da Elena Parma, Perino del Vaga tra Raffaello e Michelangelo, anno ediz. 2001, Mantova, Palazzo Te.
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