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Pittore Bernardo Cavallino

Bernardo Cavallino (Napoli, 1616 – Napoli, 1656)

L’Adorazione dei Magi
Sopra, un’opera dell’artista: L’Adorazione dei Magi, 1630-1656 circa, 101,5 x 127 cm., Kunsthistorisches Museum.

Biografia

Nato a Napoli e cresciuto nello stesso ambiente, poco si sa sulla formazione artistica di Bernardo Cavallino, ma dal suo stile si evidenziano influenze – mediate o dirette – di pittori come Tiziano, Van Dick, Rubens e, soprattutto, di Caravaggio, nonché dei seguaci caravaggeschi napoletani.

Da alcune delle sue opere – con stesure ricche di un soffice senso della luminosità, carpita nei suoi raffinati e preziosi passaggi – emerge sorprendentemente come Bernardo fosse tra i più espressivi artisti della sua epoca.

Consolidate invece appaiono le notizie sul suo apprendistato presso Andrea Vaccaro (Napoli, 1600 – Napoli, 1670) e Massimo Stanzione (Orta di Atella o Frattamaggiore, intorno al 1585 – Napoli, intorno al 1656).

Nonostante i numerosi influssi l’artista riuscì a conservare una personale peculiarità, che lo contraddistingue con una malinconica capacità nella trasfigurazione ed una vigorosa luminosità, talvolta stemperata da dorate gamme cromatiche e tagli compositivi eseguiti in diagonale [fonte: “Le muse”, De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.174]. Più tardi il Cavallino si avvicinò allo stile della Gentileschi.

Nel corso dei secoli gli studiosi sono riusciti ad attribuire al pittore un’ottantina di dipinti, tra i quali, poco più di dieci risultano firmati, cosa che lascia presupporre che Bernardo avesse lavorato moltissimo per soddisfare committenze private e collezionisti autonomi, di cui è più difficile tenerne traccia.

L’artista morì, probabilmente nel 1656, nella sua città natale, in seguito ad un’epidemia di peste. Attualmente è sepolto nel Cimitero Monumentale di Napoli.

Alcune opere

“La Vergine” (considerata uno fra suoi capolavori), 1650,  Pinacoteca di Brera, Milano.

“L’Estasi di Santa Cecilia” (bozzetto e opera finale), 1645, Museo di Capodimonte.

“San Paolo” e “Il centurione e Mosè salvato dalle acque”,  Pignatelli, Napoli.

“Il ritorno del Figliuol Prodigo” e “Il Pagamento del Tributo, Museo di Capodimonte, Napoli.

“Il Massacro degli Innocenti”, Pinacoteca di Brera, Milano.

“Adorazione dei pastori” Museo Nazionale d’Abruzzo), L’Aquila

“Pietà”, Museo Diocesano di Molfetta.

Bibliografia

R.Causa, Pittura napoletana dal XV al XIX secolo, Bergamo, anno 1957, riferimenti alle pagine 40-42

Il Seicento Pittura a Napoli: alcune osservazioni sulla  Artemisia Gentileschi, Bernardo Cavallino …, Józef Grabski. (anno 1985) Artibus et Historiae, riferimenti alle pagine 23-63.

Stoughton, Michael (anno 1985). Stoughton, Michael (anno 1985). “Bernardo Cavallino”. Burlington Magazine: “Bernardo Cavallino”. Burlington Magazine: riferimenti alle pagine 192-194.

In “Paragone Arte”, G. Forgione, “Per una rilettura di Bernardo Cavallino”, 108, 2013, riferimenti alle pagine 55-69, riferimenti alle figure 36-48b.

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