Jean Michel Basquiat (New York 1960 – ivi 1988)
Cenni biografici
L’artista in esame è l’esponente più celebre ed importante del del movimento graffita, apparso in America nei primi anni Ottanta, una tendenza artistica che ebbe enorme influenza sulla pittura coeva, successiva e, probabilmente, su quella dei nostri giorni.
Di padre haitiano e madre portoricana, fin da bambino si esercitava nel disegno cercando di sfogare la sua irrequieta indole.
I suoi esordi sono riferibili alla fine degli anni Settanta nell’ambito delle sue nuove sperimentazioni, firmandosi Samo.
Nel 1982 riuscì ad imporre la sua arte anche nel nostro continente partecipando a Documenta VII di Kassel.
Nel 1986, insieme al suo strettissimo amico Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987) realizzò il ciclo “Collaborations”.
Nelle opere del Basquiat, eseguite su vari supporti pittorici (tavola, tela, cartone), si evidenzia una forte tendenza neoespressionista un timbro variabilissimo, spesso ingenuo, ottenuto combinando le sue composizioni in un caustico puzzle, ovvero: figure da fumetto, parole e piccole frasi di effetto tratte dai giornali, immagini pubblicitarie e iconografie caribiche.
Il Musée Cantini di Marsiglia, nel 1992, dedicò al pittore un’importante retrospettiva.
J. Schnabel, nel 1996, presentò al Festival di Venezia un film sulla vita dell’artista, drammaticamente interrotta a soli ventotto anni dall’abuso di droga. Nel 2010 lo stesso Schnabel portò in concorso al Sundance Film Festival “Jean-Michel Basquiat: The Radiant Child”, un documentario diretto dalla regista Tamra Davis.
Recentemente (ottobre 2008 – febbraio 2009) si è tenuta a Roma una mostra, tutta dedicata a Jean Michel Basquiat: “Fantasmi da scacciare”.