Biografia Andrea Appiani (1754-1817)
APPIANI Andrea, italiano, (1754-1817) diviene uno dei il pittori personali di Napoleone Bonaparte.
Tra il 1803 e il 1807. Appiani elogia le grandezze dell’imperatore nei pannelli monocromatici poi esposti a Milano nella sala delle Cariatidi del palazzo Reale.
Il suo stile pittorico si fa sempre più elaborato nel momento in cui la richiesta delle sue opere incomincia ad aumentare.
Energici contrasti di chiaro scuro alla Caravaggio, dove la gradazione si fa austera e metallica come comandata da una fonte di energia morale, si confrontano con delicatezze del pastello proprie di alcune rappresentazioni cariche di un neoclassicismo passionale. Il monumentale si confronta con il minuto, il colosso con la miniatura e con il cammeo.
Egli ha decorato con sapiente maestria la fredda cupola di Santa Maria (San Celso) con i quattro Dottori della chiesa ed i quattro Evangelisti.
Sue sono anche le storie di Amore e Psiche narrate con eleganza e gusto nella Villa Reale a Monza.
Abilissimo nel disegno e nella prospettiva, l’Appiani realizza affreschi e, come pittore personale di Napoleone, celebra le glorie di questi con sapienza e padronanza, ma come tutti gli artisti neoclassici non sente molto la coloristica.
Particolarmente, nella decorazione, egli risulta essere un narratore di grande talento e la sua maniera è fluida e decisa (fregio monocromo nella grande sala delle Cariatidi, dove espone la gloria di Napoleone Bonaparte nella battaglia di Montenotte). In altre opere di affresco, come l’Apollo e Dafne (Pinacoteca di Brera) ha un modo ancor più elegante ed aggraziato, tanto che alcuni studiosi lo hanno addirittura avvicinato – con troppa enfasi – al Correggio.
L’Appiani è anche un pregevole ritrattista e lo dimostra nelle immagini del Monti (Galleria d’Arte Moderna a Roma), del Canova (Galleria d’Arte Moderna a Milano), di Marina Waldstein (Accademia di San Luca), del Foscolo (Brera) e nel suo eloquente ritratto (Galleria degli Uffizi a Firenze).