Carlo Paolo Agazzi (1870 – 1922): cenni biografici
L’Agazzi frequentò l’Accademia di Brera quando vi insegnava G. Bertini. Qui apprese le basi per la pittura a fresco.
Nel 1894, a soli 24 anni, ebbe un premio accademico. L’artista impiegò tecniche e tematiche diverse: agli inizi si dedicò alle nature morte (generalmente fiori, tra cui “Rose e margherite” della Pinacoteca Comunale di Verona).
Più tardi alle vedute paesaggistiche (“Montagne in Valsassina”, “Sui monti – lungi dal mondo”, “Alla Stanga”, “Rive dell’Adda”), alle marine (“Scogliera di Recco”, “Mare grosso”) e agli scorci di Milano (“Milano d’inverno”, “Impressione milanese-neve, Piazza Fontana, Impressione d’ambiente milanese – sole, Sant’Ambrogio in Milano, Impressione dalla piazza del Duomo di Milano).
Tentò anche con il tema a sfondo storico (“Garibaldi si incontra con la contessina Raimondi”, custodito nel Museo del Risorgimento a Milano).
L’Agazzi fu anche un valido incisore, specializzato nella tecnica dell’acquaforte monotipica.
Le migliori prove di se stesso le dette nelle decorazioni parietali, tra le quali ricordiamo gli affreschi della villa di Carlo Alberto Pisani Dossi sul lago di Como e della Villa Marenzi a Torbiato (rimasta incompiuta) ove improvvisò un’interpretazione fantasiosa del Faust di Goethe.
Realizzò anche il Ritratto della madre Aladre con tecnica a fresco ripreso da un precedente olio (attualmente nella Galleria d’Arte Moderna a Milano).
Partecipò alle esposizioni della Permanente (negli anni 1892, 1893, 1895), e più tardi, a quella della Famiglia Artistica (anni 1909 e 1911), alle Triennali di Milano (anni 1889, 1894, 1900), alle Promotrici di Genova (nel 1892), ad alcune manifestazioni pittoriche di Torino (anni 1892, 1896, 1902), e alla Biennale di Venezia del 1899.