La tecnica dell’aeropittura
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L’aeropittura è una corrente pittorica interna al movimento Futurista che si diffuse negli anni che seguirono la prima guerra mondiale.
Questa espressione artistica rappresenta il mito del progresso e della macchina, simboli anch’essi del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. L’aeropittura (termine letteralmente formato da aeroplano e pittura) rappresenta perciò la passione per la velocità ed il dinamismo in genere.
Il primo esempio di un’opera d’aeropittura – però letteraria – è il Romanzo “L’aeroplano del Papa” (in lingua francese, dal titolo “Le monoplan du Pape”, ed.1912: due anni dopo uscì tradotto in italiano) dello stesso Marinetti.
Le caratteristiche e le tematiche a cui si riferiva questa corrente, un po’ generiche all’inizio e pur sempre entro i limiti del Futurismo, si fecero sempre più precise nel corso del secondo ventennio, fino a trovare una ben determinata codificazione nel Manifesto dell’Aeropittura futurista del 1929 redatto da Marinetti ed altri artisti e letterati: Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958), Fortunato Depero (Malosco, 1892 – Rovereto, 1960), Enrico Prampolini (Modena, 1894 – Roma, 1956), Gerardo Dottori (Perugia, 1884 – Perugia, 1977), Benedetta Cappa detta Beny e moglie di Marinetti (Roma, 1897 – Venezia, 1977), Luigi Colombo detto Fillia (Revello, 1904 – Torino, 1936), Guglielmo Sansoni detto Tato (Bologna, 1896 – Roma, 1974) e Mino Somenzi (Marcaria, 1899 – Roma, 1948).
Il manifesto fu pubblicato il 12 settembre 1929 sulla “Gazzetta del popolo”, contenuto in un articolo dal titolo, per l’appunto, “Prospettive di volo”.
Tommaso Marinetti nel redigere il manifesto dell’aeropittura si ispirò al suo personale volo in idrovolante sul golfo ligure.
I principali artisti che aderirono all’Aeropittura:
Fedele Azari (Pallanza 1895 feb 8– Milano 1930 gen 25).
Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1 marzo 1958).
Uberto Bonetti (Viareggio, 31 gennaio 1909 – Viareggio, 10 aprile 1993).
Benedetta Cappa (Roma, 14 agosto 1897 – Venezia, 15 maggio 1977).
Giuseppe Caselli (Luzzara, 5 luglio 1893 – La Spezia, 19 dicembre 1976).
Luigi Colombo detto Fillia (Revello, 1904 – Torino, 1936).
Nino Costa (1886-1945).
Tullio Crali (Igalo, 6 dicembre 1910 – Milano, 5 agosto 2000).
Giulio D’Anna (Villarosa, 30 agosto 1908 – Messina, 18 novembre 1978).
Mino Delle Site (Lecce, 1914 – Roma, 1996 ).
Fortunato Depero (Malosco, 30 marzo 1892 – Rovereto, 29 novembre 1960).
Gerardo Dottori (Perugia, 11 novembre 1884 – Perugia, 13 giugno 1977).
Leandra Angelucci Cominazzini (Foligno, 1890 – Foligno,1981).
Italo Ferro (date di nascita e morte sconosciute: può essere utile conoscere quelle del fratello Cesare – 1880/1934 – il pittore ritrattista che non non aderì alla corrente e che, tuttavia, non sappiamo se sia nato prima o dopo di Italo).
Ernesto Michahelles detto Thayaht (Firenze, 21 agosto 1893 – Marina di Pietrasanta, 29 aprile 1959).
Sante Monachesi (Macerata, 10 gennaio 1910 – Roma, 27 febbraio 1991).
Pippo Oriani (Torino 1909 – Roma 1972 ).
Osvaldo Peruzzi (Milano, 1907 – Livorno, 2004).
Ugo Pozzo (Torino, 1900 – Torino, 1981).
Enrico Prampolini (Modena, 20 aprile 1894 – Roma, 17 giugno 1956).
Aldo Righetti
Mino Rosso (Castagnole Monferrato, 1904 – Torino, 1963).
Guglielmo Sansoni detto Tato (Bologna, 1896 – Roma, 1974).
Mino Somenzi (Marcaria, 19 gennaio 1899 – Roma, 19 novembre 1948).
Nello Voltolina detto Novo (Donada, 11 settembre 1908 – Padova, 11 marzo 1944).