Édouard Manet: Musica alle Tuileries
Alla pagina della prima serie di opere di Édouard Manet
Sull’opera: “Musica alle Tuileries“ è un dipinto autografo di Édouard Manet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1860 , misura 76 x 119 cm. ed è custodito nella National Gallery di Londra.
Probabilmente la cronologia riportata dall’artista sulla tela (anno 1862, anziché quella assegnatagli dagli studiosi di storia dell’arte) scritta con un impasto diverso da quello della firma, potrebbe far presupporre che sia stata apposta nel periodo immediatamente prossimo all’esposizione nella Galleria Louis Martinet nel ’63.
Tuttavia rimane ancora molta incertezza sull’anno di realizzazione, e la questione rimane ad oggi ancora da definire. Alcuni studiosi gli assegnarono il 1860, mentre altri – come ad esempio Rewaid – la collocarono nel ’62. Uscì un articolo, destinato a diventare famoso, in cui Baudelaire (“F” 1863) parlava molto bene del dipinto, sostenendo che ormai l’artista si era liberato dalle regole accademiche e museali per concentrare la propria attenzione sulla realtà del “tout-Paris”.
Probabilmente Manet ascoltò anche i consigli del poeta-scrittore che più volte lo incitava a scrollarsi di dosso gli schemi appartenenti al passato. Baudelaire, nel suo articolo, parlò del clima della “vie moderne” che veniva rappresentato con decisione ed immediatezza nella rappresentazione di una scena tratta da un qualsiasi istante della giornata; parlò del “finito” e del “dettaglio” che venivano sacrificati per rendere al massimo il movimento e la vivacità della scena.
Le figure furono realizzate con l’aiuto dei modelli: si riconosce lo stesso Manet nel personaggio collocato a sinistra, a cui segue Balleroy, Zachary Astruc (seduto), Eugène Manet, Offenbach. Più in profondità si identificano l’amico scrittore – e suggeritore – Baudelaire (ripreso di profilo) con lo scrittore lord Taylor e Théophile Gautier ……… Champfleury, Lejosne. Fantin-Latour, Aurélien Scholl, Monginot (pittore).
Le due donne sedute, collocate sulla sinistra, sono identificabili in Mme Loubens e, Mme Lejosne (con la veletta nera sul viso). Sulle identificazioni c’è più o meno accordo generale tra gli studiosi, ma non mancano – anche da parte di illustri critici – perplessità riguardo alcuni personaggi “fuori dal giro”.
L’opera venne presentata al pubblico nel 1863 alla Galleria Martinet, creando scompiglio e scandalo fra visitatori; Emile Zola (“R XIX” del 1867) scrisse che “un amateur exaspéré alla jusqu’à menacer de se porter à des voies de fait si on laissait plus longtemps dans la salle la Musique aux Tuileries”.
Nel 1872 il dipinto fu acquistato da Durand-Ruel (1872); più tardi passò alla collezione Faurè, e poi, di nuovo al primo acquirente che la vendette a sir Hugh Lane. Quest’ultimo la lascio in dono alla National Gallery di Londra, l’attuale sede.