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La vanità (proprietà privata) di Giovanni Segantini

Giovanni Segantini: La vanità (proprietà privata)

Giovanni Segantini: La vanità (proprietà privata)
Giovanni Segantini: La vanità, cm. 78 x 125,5 Milano, proprietà privata.

Sull’opera: “la vanità”  o “La fonte del male” o Venere allo specchio” è un dipinto autografo di Giovanni Segantini realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1897 , misura 78 x 125,5 cm. ed è custodito Milano (proprietà privata).

Il quadro, a destra in prossimità del centro,  riporta le sole iniziali di Giovanni Segantini, il luogo e la data in quattro cifre: “G. S. Maloja 1897”.

Fu venduto nel 1898 ad un collezionista d’arte di Vienna al prezzo di quindicimila fiorini (dalla lettera del 1.2.1898 indirizzata a Vittorio Zippel, Soglio di Val Bregaglia). Nel 1902 fu acquistato da C. Wittgenstein (sempre viennese) che lo tenne fino al 1945.

L’opera è citata dal Segantini nella lettera inviata a Domenico Tumiati (al Maloja, 29.5. 1898); Primo Levi la elencò nel 1899; Il Servaes la catalogò con il nel 1902 col n. 117.

L’artista la considerava come il suo più grande capolavoro, come si rileva da una sua missiva del 15.7.1897 inviata allo stesso Tumiati: “la mia (…) maggiore sino a oggi”.

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