Sandro Botticelli: Prove di Cristo nella cappella Sistina
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Sull’opera: “Prove di Cristo” o “Purificazione di un lebbroso” è un dipinto di Alessandro Filipepi detto il Botticelli, realizzato (con aiuti) nel 1481-82, impiegando la tecnica ad affresco nella Cappella Sistina in Vaticano, le cui dimensioni sono 345,5 x 555 cm.
L’episodio principale della rappresentazione in esame è quello della “Purificazione del lebbroso” da cui viene tratto il secondo titolo. Nel fondo della composizione stanno le tentazioni evangeliche (come da riferimenti della foto sotto riportata con relativa numerazione): il Diavolo (1) viene rappresentato con il saio da francescano – per dimostrare la raffinata furbizia, o, come invece si è preteso, per non irridere al all’ordine al quale apparteneva Sisto IV – sta esortando Gesù, debilitato dallo snervante digiuno, a trasformare le pietre in pane per nutrirsi, quindi (scena n° 2) lo gli propone di gettarsi dalla parte più alta del Tempio di Gerusalemme. Nella scena che segue (n° 3), dopo che il Cristo respinge l’offerta dei regni del mondo, il Diavolo inizia a cadere dall’alto dirupo, mentre gli angeli, dietro il Redentore si preparano ad apparecchiare la mensa.
Cristo, dopo aver superato queste prove, rientra in Galilea (scena n° 4). Secondo alcuni studiosi questo episodio descrive il Cristo che assiste alla purificazione del lebbroso guarito.
L’episodio effettivo della purificazione del lebbroso è in primo piano e si svolge in riferimento al Libro di Mosè (XIV 27).
Per quanto riguarda l’identificazione degli altri personaggi, alcuni dei quali molto probabilmente colti dal vivo, si sono riconosciuti, ma con forti dubbi tra gli esperti di storia dell’arte: (5) il Botticelli; (6) Filippino Lippi; (7) un componente la famiglia Della Rovere, generale della confraternita di Santo Spirito; (8) Giuliano della Rovere, futuro Giulio II; (9) Gerolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV.