Giovanni Bellini: Festino degli dèi
Sull’opera: “Festino degli dei” è un dipinto firmato e datato da Giovanni Bellini detto il Giambellino, realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1514, misura 170 x 188 cm. ed è custodito nella National Gallery di Washington.
L’opera è firmata e datata con la scritta “Joannes bellinus venetus / M.D.XIIII”. In precedenza apparteneva ad Alfonso d’Este ed era collocata nel “camerino di alabastro” del suo castello a Ferrara; più tardi passò alla “Collezione Camuccini” di Roma, la quale la cedette al duca di Northumberland in Inghilterra. Infine venne acquistata dalla famiglia Widener da cui pervenne alla National Gallery di Washington.
La cronologia indicata dalla scritta belliniana non convinse gran parte degli studiosi di Storia dell’arte nel corso dei secoli, ma lo Wind, nel 1848, avanzò l’ipotesi che il dipinto fosse stato iniziato nel 1509 su richiesta di Isabella d’Este, e poi portato a termine nel 1514 (una ricevuta di pagamento attesterebbe che nel novembre di quell’anno il Giambellino riscosse l’ultimo saldo.
Tale ipotesi venne favorevolmente accolta dagli studiosi, ma la vicenda non rimase chiusa. Infatti nel 1956 il Walker, con l’aiuto delle radiografie, riuscì ad identificare nella tela tre stesure di pittura appartenenti a tre artisti diversi, di cui la prima è certamente belliniana, la seconda ha elementi cinquecenteschi e la terza è prettamente tizianesca.
Nella prima stesura lo sfondo paesaggistico è più o meno simile a quello dell’Uccisione di San Pietro martire (pagina precedente). Nella seconda, in cui si evidenzia la mano di un artista cinquecentesco (forse Dosso o Tiziano), viene aggiunta la folta vegetazione sulla sinistra, le cascine e le varie case, in uso ed in rovina. La terza, di impronta tizianesca, ricoprente parte della vegetazione con casamenti, dove viene aggiunto il picco roccioso al centro della tela.