LA PITTURA ROMANICA IN ITALIA
Pitture delle chiese: abbazia di Grottaferrata, chiesa dei santi Quattro Coronati, chiesa di Sant’Angelo in Formis.
Gli affreschi della Badia di Ferentillo, appartenenti allo stesso periodo della decorazione mosaicale dell’abside di Santa Maria in Trastevere (descritti nella pagina precedente), raccontano in maniera grandiosa le Storie della Genesi. Mentre verso la metà del XIII secolo, nell’articolata composizione pittorica della cripta nel duomo di Anagni, con la descrizione delle leggende dei Santi, delle Storie bibliche ed apocalittiche, di Ippocrate e Galena ed altre, tutte con una classicheggiante compostezza, si evidenzia il linguaggio precorritore del Cavallini.
Il mosaico della Pentecoste, realizzato verso la fine del secolo XII nell’Arco Trionfale dell’abbazia di Grottaferrata, è molto probabilmente un freddo e schematico prodotto dell’influenza bizantina, destinata ad aumentare la sua importanza intorno al 1246 nei terrei cromatismi dell’Oratorio di San Silvestro nella chiesa dei Santi Quattro Coronati a Roma.
Occorre tenere presente però il forte ascendente bizantino proveniente da Montecassino fin dal secolo XI, sotto l’abate Desiderio, di cui rimangono testimonianze nelle due lunette sovrapposte nella porta principale della chiesa di Sant’Angelo in Formis (Capua). In quella posta in alto, la Vergine in prospettiva frontale, con atteggiamento dignitoso e regale, è collocata tra due angeli (quello a destra completamente rifatto) che sembrano essere stati realizzati adeguando la composizione alla curva dell’arco.
Questo linguaggio pittorico che si può accostare a quello impressionistico – solo per quanto riguarda gli ottimi effetti di luce – lo incontriamo nuovamente, in stile non altrettanto elegante, negli affreschi che decorano gli interni, in armonia con la tradizione romanica.
Negli affreschi dell’abside, appare alquanto evidente l’offrire il modello della chiesa con la raffigurazione del monumentale Cristo tra gli arcangeli ed i simboli degli Evangelisti.
Nelle pareti laterali vengono rappresentate le Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre nella facciata principale è raffigurato un maestoso Giudizio. In questo ciclo, i seguaci locali del gusto bizantino, mettono in atto un proprio timbro narrativo, pregno di una grande vitalità espressiva e di un efficace vigore coloristico.
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