Site icon FRAMMENTIARTE

Scultura e pittura nelle Catacombe

Pagine correlate arte catacombe: Catacombe pag 1 – Arte Cristiana: frammenti – Pagina precedente: il popolo cristiano nell’Impero – Pagina successiva: pittura di Roma e Ravenna.

Scultura nelle catacombe

Segue dalla pagina precedente Catacombe pag. 2

Il Buon Pastore (Museo Lateranense, Roma)
Il Buon Pastore (Museo Lateranense, Roma)

La scultura cristiana, soprattutto nel campo della statuaria, rimane legata allo stile classico ed ha, nelle forme, valenze religiose. Viene rappresentato il buon pastore, giovanissimo, con l’agnello sulle spalle.

Quello nella foto  riportata (sinistra) è una testimonianza del II secolo, dove predomina un contrastante effetto di chiaroscuro, mentre la foto sotto, appartenente al IV secolo (Cristo docente), mantiene ancora un elevato valore plastico. Nonostante le forme realistiche delle due sculture, esse appaiono certamente idealizzate negli atteggiamenti.

Insieme alla scultura, in questi cimiteri sotterranei, troviamo le decorazioni con stucco e pittura che guarniscono arcosoli (grandi nicchie, con un arco sovrastante e lastre di marmo poste in orizzontale, ospitanti più defunti) e cubicoli (piccole stanze, ovvero tombe di famiglia contenenti vari loculi).

Il Cristo docente (Museo delle Terme, Roma)

Pittura nelle catacombe

La pittura imita i marmi e le architetture del mondo pagano con tecniche illusionistiche, ed impiega tematiche ornamentali colme di valenze simboliche. Le viti con i grappoli d’uva ed i racemi di acanto vengono considerati come frutto della grazia, mentre le palme ed i rami d’ulivo simboleggiano il martirio e la pace eterna. Si rappresenta l’agnello come simbolo di Cristo, le colombe ed  i putti alati come simboli delle anime; si dipingono anche pavoni, delfini, cervi ed altri animali di terra, cielo e mare, soprattutto i pesci che indicano il Cristo.

Anche nel campo della pittura, la leggenda  di Orfeo e quella di Amore e Psiche, sono piene di significato simbolico. Con queste compaiono le Stagioni che rappresentano la Resurrezione di Cristo, e scenari con banchetti (raffigurati anche dai pagani ma con significati diversi) che rievocano le agapi eucaristiche.

Nel II secolo si incominciano ad intravedere anche le figure del Buon pastore e dell’Orante, ma sono destinate ad isolarsi e ad irrigidirsi per una più forte caratteristica di trascendenza.

Non mancano certamente pitture con scene del Vecchio Testamento, del quale già abbiamo avuto occasione di parlare per i sarcofagi. Le storie del Nuovo Testamento sono invece più rare, e circoscritte a pochi soggetti, come la “Resurrezione di Lazzaro” e l’ “Adorazione dei Magi”.

Decorazione del frontale di un arcosolio (Catacombe di San Sebastiano, Roma)

Fin dal II secolo, le decorazioni pittoriche nel Cimitero di Priscilla raffiguravano una Madonna materna ed umana, intenta a nutrire e proteggere il Bambino; nella scena era immancabile la presenza del profeta Isaia. Nel IV secolo invece (Cimitero di Oristano) la Madonna è raffigurata in prospetto con le braccia levate, alla stessa stregua di un’orante, con il Bambino ripreso frontalmente.

Defunta orante (Cimitero di Domitilla, Roma)

Molto spesso vengono raffigurate le immagini degli apostoli, con e senza il Cristo, in gradevoli composizioni ad emiciclo. Queste sono espressione di un linguaggio monumentale che prende forza nel III secolo e che entrerà nelle decorazioni pittoriche delle chiese.

Cristo fra gli apostoli (Cimitero di Domitilla, Roma)

Fin dal III secolo i soggetti vengono generalmente raffigurati  su uno sfondo chiaro e con una tecnica basata soprattutto sulla rapidità e freschezza legate al naturalismo classico. L’arte pittorica nelle catacombe non assume carattere narrativo, ma puramente simbolico e decorativo, e segue di pari passo gli sviluppi della pittura contemporanea romana.

Si può con certezza affermare che la pittura nelle catacombe ha un’iconografia di gran lunga più ricca ed articolata di quella dei sarcofagi, con un caratteristico linguaggio figurativo che segue quello romano, riflettendone tutte le sfumature stilistiche.

Tale linguaggio, però, è destinato a modificarsi, anche se lentamente, trasfigurando il reale con i nuovi intenti della religione cristiana, che appariranno in modo assai più marcato nei rivestimenti decorativi dei nuovi templi.

San Pietro (Cimitero di Domitilla, Roma)
San Paolo (Cimitero di Domitilla, Roma)
La riproduzione dei contenuti di questo sito web di Arte, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.
Exit mobile version