Hieronymus Bosch: Trittico delle tentazioni – La Cattura di Cristo e la Veronica
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Sulle opere: La “Cattura di Cristo” e Veronica sono due dipinti autografi di Bosch, facenti parte della serie del “Trittico delle tentazioni” – ante, parti esterne – realizzati con tecnica a olio su tavola nel 1505-06, misurano entrambi 131,5 x 53 cm. sono custoditi nel Museu Nacional de Arte Antiga a Lisbona.
I due dipinti sono stati realizzati in grisaglia. La “Cattura “è raffigurata nell’anta sinistra, mentre la “Veronica” – titolo derivato dal nome della donna che porge il velo a Cristo – è dipinta nello scomparto di destra. Entrambi i dipinti sono sulla faccia esterna delle ante.
LA CATTURA DI CRISTO
Secondo il Baldass (1959), l’episodio in esame e quello della Veronica sono stati inquadrati in una specie di “finestra archiacuta” su fondo bruno, probabilmente ridipinto. Questa particolarità può essere suffragata da come si presenta la copia di Bruxelles che riflette forse la forma originaria, dove – al posto di questo tondo – reca un’incorniciatura architettonica. La struttura compositiva è ripartita su due piani principali: un “primo” – alquanto spoglio – dove è raffigurato S. Pietro nell’atto di tagliare l’orecchio a Malco, e un “secondo” completamente affollato dai soldati disposti attorno a Gesù Cristo. Sotto, sulla sinistra, appare la figura di Giuda mentre si allontana con il denaro del tradimento. Sopra un’altura, nel fondo sulla destra, compare il calice, che – secondo il Tolnay – simboleggia la sofferenza di Cristo sul monte degli Ulivi. Il paesaggio – enfatizzato dalla grigia tonalità – appare quasi lunare e sembra – secondo il Combe – anticipare le pitture di van Goyen e van der Neer [Combe].
LA VERONICA
Veronica è la ragazza che porge il velo a Gesù sofferente per asciugargli il viso. In primo piano appaiono due ladroni: quello buono (sotto), che accetta di essere confessato, e quello cattivo (sopra sulla destra), bendato che non vuole il conforto della fede (la benda sugli occhi, infatti, simboleggia la sua cecità morale). Sopra le due scene viene raffigurato il gruppo che segue il “Cristo portacroce” (altro simbolo, questo, che indica l’incoscienza dell’uomo), dove spicca – sulla destra – la figura del pinguo borghese che porta il figlioletto (o forse due) ad assistere alla drammatica scena. Il cattivo esempio dato ai bambini è una tematica assai cara agli umanisti del periodo. Sullo stile di entrambe le raffigurazioni in esame – ma soprattutto su quello della Veronica – il Tolnay richiama la pitturadei manieristi di Anversa negli anni che seguirono la morte di Bosch. Inoltre lo stesso studioso evidenzia vari pentimenti nelle figure dei confessori e del cattivo ladrone, che aiutano capire meglio il processo creativo dell’artista.